Ciclismo
Giro d’Italia, Gianluca Brambilla contro Bennett: “A volte è meglio guardare un po’ di gare in TV, così puoi imparare”
Doveva essere una giornata dalle grandi chance personali per Gianluca Brambilla. Invece, il finale della tappa odierna con arrivo a Bagno di Romagna, non ha affatto sorriso al trentatreenne della Trek-Segafredo, retrocesso al quarto posto per via di una deviazione ai danni di George Bennett in prossimità della linea del traguardo.
Lo stesso Brambilla aveva alimentato l’azione finale che ha deciso i contendenti per la vittoria di tappa, attaccando in prima persona sull’ascesa conclusiva del giorno, il Passo del Carnaio; GPM a cui hanno resistito soltanto lui, lo stesso Bennett, Christopher Hamilton e il vincitore di tappa Andrea Vendrame. Brambilla e Bennett si sono fatti ingannare dalla coppia formata dall’azzurro e dall’australiano alzando bandiera bianca a 2,8 chilometri dal traguardo, poiché lo stesso portacolori della Trek si è rifiutato di guidare l’inseguimento accusando il neozelandese di avergli fatto perdere l’attimo giusto.
Proprio in questo frangente, Brambilla e Bennett si sono subito scontrati a parole mentre inseguivano i due contendenti alla tappa, e nella volata a due per giocarsi la piazza d’onore del giorno, l’italiano ha volontariamente tagliato la strada all’avversario, che ha reagito alzando il braccio destro in segno di protesta.
Brambilla è stato poi raggiunto dai microfoni di Eurosport, a cui inizialmente ha dichiarato: “Non ho niente da dire”. In breve tempo però, è arrivata la retrocessione al quarto posto dell’azzurro, che si è lasciato andare ad uno sfogo personale: “Basta chiedere a George Bennett come perdere la gara. A volte è meglio guardare un po’ di gare in TV, così puoi imparare come farle.”
Brambilla ha poi proseguito parlando della tappa odierna tramite un comunicato stampa della sua formazione: “Il rammarico di non esser stato in grado di giocarmi l’occasione per la vittoria è forte. Abbiamo lottato tutto il giorno. I primi 65 km sono stati a tutto gas per trovare la fuga, poi quasi 150 km sull’attacco per guadagnare abbastanza tempo. Non avere possibilità di fare lo sprint è un peccato e mi dispiace, in primis per la squadra. Siamo venuti al Giro principalmente per vincere le tappe e oggi abbiamo perso un’occasione”.
“Vendrame ha vinto con merito, nel gruppo finale è stato il più veloce. Lo sapevo ed è per questo che ho provato più volte, in salita e in discesa, a fare un’ulteriore selezione. Ho attaccato per vincere la tappa anche se sapevo di poter perdere. È andata così e non posso fare altro che aspettare con impazienza le prossime opportunità. La condizione è buona, riproverò”. Infine si è soffermato sul declassamento personale: “Accetto la decisione della giuria. Il modo in cui l’ho visto svolgersi è questo: ero in testa, Bennett è sempre rimasto a ruota, il traguardo tirava a destra e io ho mantenuto una traiettoria a sinistra. È tutto.”
Foto: Lapresse