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Golf, Lucrezia Colombotto Rosso: “L’Open d’Italia emozione bellissima, mi piacerebbe un bel risultato. Obiettivi Olimpiadi e giocare un Major”
Un ultimo anno di ottimi risultati funge da viatico ideale per Lucrezia Colombotto Rosso verso l’Open d’Italia e non solo. Per lei, che sta sempre più scalando la classifica grazie ai validi risultati sul Ladies European Tour, uno è l’obiettivo, chiamato Olimpiadi di Tokyo, con le liste che andranno a chiudersi alla fine di giugno. Proprio prima del ritorno dell’evento italiano, l’abbiamo raggiunta per un’intervista dai toni a metà tra il sorriso, la speranza e i progetti futuri.
Dopo la pausa hai avuto molti buoni risultati sul tour europeo, come il quarto posto in Repubblica Ceca e i costanti superamenti del taglio. Buone sensazioni e costante miglioramento?
“Sì. La scorsa stagione è stata buona, sono anche riuscita a qualificarmi per due gare in cui non entravo con la mia categoria. Essendo top 20 dell’ordine di merito sono riuscita a giocare anche a Dubai, che è una gara pazzesca perché si gioca di notte, è illuminata, organizzata benissimo, puoi giocare in mezzo alla città. E’ stata un’emozione pazzesca. E’ stata una stagione molto produttiva, anche a livello di crescita“.
Una cosa un po’ insolita, quella di gareggiare a Dubai di notte, ma che ha anche del fascino.
“La formula era una Pro-Am, si giocava con gli amateur e sia di notte che di giorno. Fanno le doppie partenze, di notte e di giorno, e poi l’ultimo giro si gioca di notte e, giocando con le ombre la vista è diversa, e le sensazioni sono molto diverse perché col riflesso anche legger le pendenze sui green diventa un po’ più difficile, visto che sono campi che hanno un’erba che deve resistere al caldo, e di notte vedi di meno questi cambi di colore dell’erba e hai un po’ più di difficoltà. Però è un’esperienza e un torneo incredibile“.
Un 2020 condizionato dal Covid, ma anche il 2021, con l’inizio del Ladies European Tour che ha visto diversi tornei rinviati. Ora com’è la tua programmazione?
“Ora sono appena tornata da un torneo in Sudafrica e poi c’è l’Open d’Italia, e poi riinizia la stagione perché ci sono tornei in Francia, in Svezia, si torna a casa una settimana, poi la Repubblica Ceca, l’Olanda, Londra. Ce ne sono un bel po’“.
Quella Repubblica Ceca dove s’è capito che qualcosa iniziava ad andare bene.
“Speriamo. L’anno scorso ho giocato due volte nel team leader, quindi vuol dire che la stagione era pronta. Ero pronta lì. Così magari se mi ritrovo di nuovo in questa situazione magari posso portare a casa la coppa“.
Parlando di Open d’Italia, finalmente ritorna perché mancava da troppo tempo un simile evento.
“L’ultimo era stato sette anni fa. E l’ultimo che hanno fatto ero troppo piccolina per giocarlo, dicevo ‘ah, che bello, vorrei passare professionista per giocarlo’. Infatti quest’anno sarà la prima volta. Purtroppo per sette anni non c’è stato“.
Ed è anche un modo per riuscire a dare una dignità al femminile che, in questi ultimi anni, aveva faticato, ma che ultimamente si sta riprendendo.
“Assolutamente. E quest’evento ci darà ancora più visibilità a livello golfistico. Soprattutto per noi donne“.
Come tipo di percorso, quello del Golf Club Margara ti piace, lo senti adatto a te o ha qualche difficoltà che non ti piace?
“Mi piace moltissimo. E’ molto bello, ha delle buche un po’ lunghe, un po’ corte, per compensare, hai varie occasioni di birdie, prendere par 5 anche in due, è un bellissimo percorso. Si vedrà poi come evolverà la situazione. Credo che faranno i green molto veloci. Mi ricordo anche sui tornei amateur, il trofeo Lolli Ghetti, in cui sembrava di giocare sul vetro. E quel campo è sempre in ottima condizione, lo preparano al top. Sarà una bella settimana. E poi è una gara di preparazione per le Olimpiadi di Tokyo“.
In cui sei lì per entrare. Con che set mentale potresti attualmente pensare di andarci?
“E’ un obiettivo che ho per quest’anno. Poi mancano cinque gare per qualificarsi per le Olimpiadi a Tokyo, quindi sicuramente è un obiettivo che ho. Cercherò di fare del mio meglio pur di ottenere quell’obiettivo“.
E poi sarebbe la tua prima, quella che non si scorda mai, contando che finisci per entrare in contatto con tanti altri mondi, anche se quest’anno sarà più particolare e sappiamo perché.
“Esattamente, però le Olimpiadi sono un traguardo che è un sogno per qualsiasi atleta. Sono l’emblema dello sport. Secondo me più di un Major. Se non sei proprio fanatico di uno sport che segui, quando parli di un Major ti guardano un po’ perplessi, mentre invece se ti guardano e dici ‘ah, ho partecipato alle Olimpiadi’ o comunque ‘gioco le Olimpiadi’ tutti sanno cosa siano“.
C’è chi preferisce i Major alle Olimpiadi e chi le Olimpiadi ai Major, e tu sembri dire quest’ultima cosa.
“Non dico che preferisco le Olimpiadi ai Major, però queste sono l’emblema dello sport in generale. Chi ama lo sport le Olimpiadi le guarda. Ed è l’emblema degli atleti professionisti che vanno a competere ad alto livello per raggiungere il loro sogno, la medaglia d’oro, e soprattutto di rappresentare la loro nazione nello sport che amano di più, che lavorano e fanno sacrifici per ottenere la medaglia d’oro“.
Fra l’altro il golf al femminile, alle Olimpiadi, sembra avere più fascino. Si è visto nel 2016 come fra gli uomini (per Zyka e non solo) ci sono state rinunce su rinunce, e anche adesso alcuni, tra cui Dustin Johnson, hanno fatto lo stesso. Come mai c’è questa differenza tra uomini e donne?
“Loro hanno secondo me un problema di calendario. Hanno talmente tante settimane di fila in cui si devono spostare in Paesi con jet lag, riprendersi, non è facile. E poi viaggiando tutto l’anno inizi a cercare di capire come gestire meglio il calendario, perché i maschi di gare ne hanno moltissime“.
Anche nel femminile non è però troppo diversa la situazione. Gli uomini hanno l’Open Championship a 11 giorni dal primo tee shot, mentre l’Evian Championship, tra le donne, è anche quello due settimane prima. Questo quanto può influire a quel livello?
“Dipende anche da cosa vuole fare ogni giocatrice. Sono scelte molto soggettive. C’è chi magari le ha già giocate a Rio, e per questo preferisce prendersi una settimana di pausa per un torneo più importante“.
Oltre alle Olimpiadi, qual è il tuo grande obiettivo?
“Sarebbe finire nelle top 20 nell’ordine di merito europeo, e poi di fare le qualifiche in America per prendere la carta sul LPGA Tour. Sono i miei due obiettivi di quest’anno“.
E questo significherebbe lottare per giocare qualche Major in più.
“Uno mi piacerebbe giocarlo quest’anno. Se riesco a qualificarmi sarebbe un’emozione stupenda giocare un Major. Ho avuto l’opportunità di giocarlo nel 2019 ed è stata un’emozione unica“.
Di quel 2019 possiamo ricordare che era tutto un mondo diverso rispetto a quello di ora.
“Soprattutto con questo sistema a bolle non è facile viaggiare. Ora sono tantissimi i fogli da riempire e i test da fare prima dei tornei. Ci sono un sacco di pratiche e l’organizzazione non è una cosa semplice per fare i tornei, anzi sono bravi a a gestire questa situazione pur di farci stare in un sistema più sano e sicuro possibile“.
Come si è regolato il tour europeo per le gare in termini di protocollo?
“Si fa un PCR prima di partire dal Paese dal quale si parte, poi si fa un PCR anche in loco, o un test antigenico, poi a fine settimana ne facciamo un altro, prima di ripartire, e quindi sono tre. Ma dipende dai Paesi, in Arabia Saudita avevano delle normative del Governo che dicevano che dopo 48 ore se ne doveva fare un altro, quindi ne abbiamo fatto uno in più“.
Anche in relazione ai risultati, dov’è che sei riuscita a migliorare di più?
“Sicuramente dal lato tecnico ho lavorato molto anche sul fisico, il che mi ha aiutato a guadagnare qualche metro. Poi il putt èsempre stato il mio punto di forza, ma lavorando nel modo giusto, provando qualche esercizio giusto si riesce a migliorare“.
Il fatto di poter giocare in Italia da pro per te che cos’è?
“E’ un’emozione bellissima, soprattutto nel Paese che rappresenti in tutto il mondo quando vai all’estero, quindi sarà un’emozione bellissima poter giocare nella mia patria. Spero di ottenere un gran risultato, quello sarebbe veramente tanto“.
Se dovessi vederti nel futuro di golfista, come obiettivo massimo qual è che ti sei posta fino ad ora?
“Sicuramente, nel lungo termine, essere nelle prime dieci al mondo sarebbe un obiettivo, se lo raggiungessi, perfetto per la mia carriera. Ma anche giocare gare sul tour LPGA. Vincere un Major vorrebbe dire essere veramente nelle prime 10 al mondo e competere sul LPGA. E’ un mio sogno nel cassetto ed è un obiettivo per cui sto lavorando, con i sacrifici che faccio da quando ho deciso di passare professionista. Però in Europa ora il circuito si sta riprendendo, abbiamo tante gare. Prima in Europa, come sto facendo in questi anni, poi l’obiettivo è andar di là“.
La ripresa del tour europeo si sta vedendo anche nei Major. Tu cosa ne pensi?
“Assolutamente. E anche tante europee andate negli USA alla fine tornano a giocare dei tornei di qua in Europa, quindi il tour non sta andando a rotoli, anzi. Si sta riprendendo. Perccato per il Covid che ha costretto ad annullare dei tornei, ma han fatto anche nuove partnership per tirare su il tour, si sono associati con la LPGA e l’European Tour, in breve sarà un bel tour su cui giocare“.
E ci saranno, come in Svezia, gare miste che non guastano.
“Avevano giocato una gara in Giordania, con donne, Senior Tour e Challenge Tour. Ed era andata bene, c’era una ragazza che è stata in testa tutta la gara. Ci mettono alla prova,e dimostrano come possiamo anche noi donne giocare al livello dei ragazzi, ci impegniamo come loro“.
Foto: Federazione Italiana Golf