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Internazionali d’Italia, il tabellone di Lorenzo Musetti a Roma: subito Hurkacz, poi Opelka o Gasquet

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Per Lorenzo Musetti il cammino romano inizia subito con particolare difficoltà, un po’ come era capitato nell’edizione settembrina del 2020 che ne ha lanciato il nome nell’olimpo dei promettenti per il futuro del tennis non solo italiano, ma mondiale. Il toscano, infatti, dovrà vedersela con il polacco Hubert Hurkacz.

Ed è uno dei sorteggi meno fortunati possibili, quello con la testa di serie numero 15, che ha vinto il Masters 1000 di Miami contro Jannik Sinner in finale. Sul rosso, finora, ha però combinato poco: ha perso a Montecarlo, al secondo turno, con il britannico Daniel Evans e, a Madrid, si è subito fatto rimontare dall’australiano John Millman, che tanto terraiolo non è. Fondate, dunque, le speranze di sovvertire il pronostico per il talento di Carrara.

Ove riuscisse a vincere, Musetti avrebbe al secondo turno uno tra il francese Richard Gasquet, al quale è stato associato spesso per la risposta da lontano e il rovescio a una mano (ma è un paragone per certi versi improprio), e il gigante americano Reilly Opelka, con il quale il tennis italiano ha qualche conto in sospeso da tempo.

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Teoricamente il terzo turno lo vedrebbe impegnato con Daniil Medvedev, ma il russo, per sua stessa ammissione, non è esattamente un fulmine di guerra sulla terra rossa. Sarebbe quasi sorprendente vedere lui, e non Aslan Karatsev, con il quale Musetti ha perso al primo turno a Montecarlo, tanto avanti nel torneo romano. Ammesso, naturalmente, che Karatsev batta il serbo Miomir Kecmanovic.

La prospettiva sarebbe poi quella di un eventuale quarto con l’argentino Diego Schwartzman, battuto dal giovane azzurro in una delle sue più belle partite finora in quel di Acapulco, ma anche la strada di quest’ultimo è impervia, con Khachanov e Goffin sul suo cammino, Ad ogni modo, Schwartzman difende la finale ed è per questo più che motivato a fare bene. Il lato di tabellone è quello di Nadal, ma di strada da fare ce n’è. E soprattutto, sono vietati i voli pindarici: ogni singola partita, in un 1000, è difficile per sua stessa definizione.

Foto: Rolex Monte-Carlo Masters

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