Formula 1
Lewis Hamilton, il pilota di F1 più vincente di tutti i tempi che non scalda i cuori dei tifosi
98 vittorie (record), 100 pole-position (record), 7 titoli mondiali (record eguagliato): sono questi i numeri del “Re Nero”, sono questi i numeri di Lewis Hamilton in F1.
E’ lui il dominatore o, per meglio dire, il “Cannibale” di questa era del Circus. Come nessun altro, Lewis è riuscito a trasformare le sue sofferenze giovanili e i sacrifici di papà Anthony in sorrisi. I risultati parlano chiaro e anche l’ultima prestazione a Barcellona conferma che il migliore del lotto è sempre il pilota che guida la Mercedes n.44, guardando anche al confronto (impietoso) con il compagno di squadra Valtteri Bottas.
Tuttavia c’è una domanda in questo “cielo stellato” per Hamilton: perché l’asso nativo di Stevenage non viene percepito come chi in passato aveva ottenuto risultati di una rilevanza inferiore? I riferimenti sono ad Ayrton Senna o a Michael Schumacher, per fare delle citazioni di un certo rilievo.
La risposta? Probabilmente il britannico fatica a entrare nel cuore degli appassionati perché, fin dagli esordi, ha sempre dato l’impressione di trovarsi a gareggiare con una macchina super competitiva, senza mai dover fare affrontare la “tempesta”. Se per Senna e Schumacher vi erano state imprese e vittorie con macchine non propriamente al vertice (McLaren 1993, Benetton 1992), vincendo sempre il confronto con il proprio compagno di squadra (escludendo l’ultimo biennio di Schumi in Mercedes posteriore al proprio ritiro), per LH44 questo discorso non vale, ricordando la cocente sconfitta subita contro Nico Rosberg.
A questo aspetto, poi, va legato inevitabilmente anche il fatto di essere il rivale n.1 della Ferrari, marchio con il quale Hamilton mai si legherà. Se avesse ottenuto questi riscontri con il Cavallino Rampante sarebbe stato descritto in maniera diversa? Probabilmente sì, per via della storia della scuderia di Maranello e le difficoltà connesse.
Pertanto, ci si trova a essere testimoni di chi fa la storia, ma interesserà davvero ai tifosi?
Foto: LaPresse