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Masters 1000 Madrid 2021: Matteo Berrettini e Alexander Zverev, i precedenti. Tre incontri significativi tra i due

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Sono tre i precedenti, prima della finale odierna a Madrid, tra Matteo Berrettini e Alexander Zverev. Il romano e il tedesco si sono affrontati in occasioni particolarmente significative, sia per l’uno che per l’altro, in differenti fasi della loro carriera. E due di questi confronti si sono tenuti al Foro Italico di Roma, che segue ormai da anni Madrid nella programmazione dei tornei.

La prima volta tra i due si è avuta nel secondo turno dell’edizione 2018. Berrettini, all’epoca, era entrato da poco nei primi 100 del mondo e aveva battuto l’americano Frances Tiafoe in una piacevole serata di maggio sul campo intitolato a Nicola Pietrangeli. Si aprirono le porte del Centrale per lui, che giocò un validissimo primo set contro quello che al tempo era il campione del torneo, avendo battuto Novak Djokovic nella finale del 2017. Poi, nel secondo parziale, ci fu il calo dell’italiano e il conseguente 7-5 6-2, ma si comprese subito che quel ragazzo che aveva scalato 300 posizioni nell’anno precedente, saltando quasi a piè pari i Challenger, di stoffa ne aveva da vendere.

Un anno dopo, stesso scenario, ma cambiamento di orario: non più sessione serale, ma pomeridiana. Stavolta i colpi di Berrettini fecero male a ripetizione a Zverev, e nel Centrale si contavano molte più persone rispetto all’anno precedente. 7-5 7-5: questo il risultato finale a favore del romano, che nel frattempo aveva già vinto due tornei. Si trattò della prima vittoria nei confronti di un top ten da parte dell’attuale numero 1 d’Italia, che poi fu costretto a finire il torneo nel più pazzo giovedì che si ricordi da anni a questa parte al Foro Italico, contro l’argentino Diego Schwartzman.

La terza volta fu ancor più importante, perché si trattava della semifinale del Masters 1000 di Shanghai. Berrettini, nel frattempo, era diventato a tutti gli effetti un top player, con la vittoria sull’erba a Stoccarda, gli ottavi a Wimbledon e la semifinale agli US Open, e nel torneo aveva eliminato l’austriaco Dominic Thiem. Il nativo di Amburgo, invece, veniva da una stagione con un solo 250 vinto e i quarti al Roland Garros, senza riuscire a confermare ancora le grandi premesse di due anni prima. Ma a Shanghai aveva appena battuto Roger Federer, confermando una grande condizione che si rivelò anche contro il romano, al tempo ancora 13° del ranking ATP e a pochi giorni dall’entrare nei Primi Dieci. Vinse proprio Zverev, per 6-3 6-4, senza mai lasciare reali chance a Berrettini di poter girare il match. La finale, però, andò al russo Daniil Medvedev, semplicemente inafferrabile (tranne che per Rafael Nadal) in quel periodo.

E si giunge così all’ultimo atto in quel della Caja Magica. Sarà il campo che porta il nome di Manolo Santana, una delle leggende del tennis sul rosso, a osservare i due che si contenderanno la successione, nell’albo d’oro, a Djokovic.

Foto: LaPresse

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