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MotoGP, quando il Mugello era il feudo di Valentino Rossi. Tutte le vittorie del Dottore nel GP d’Italia

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Tra Valentino Rossi e il Mugello si è instaurata in passato una storia d’amore con pochi eguali tra un pilota e un circuito. Sulle colline toscane il Dottore ha saputo trionfare nove volte, di cui sette consecutive tra il 2002 e il 2008. L’autodromo di Scarperia e San Piero era il tempio del fuoriclasse di Tavullia, poiché ogni anno veniva invaso dalla “marea gialla” dei suoi tifosi, spesso deliziati dalle imprese del loro beniamino, di cui andiamo a rivivere tutte le affermazioni.

La prima vittoria al Mugello rappresenta uno degli episodi fondamentali della carriera di Valentino. Non tanto dal punto di vista agonistico, bensì per la creazione del personaggio in cui ben presto si tramuterà il tavulliese. È il 18 maggio 1997 e quel giorno si corre il quarto round del Mondiale. L’allora diciottenne Rossifumi, come era soprannominato, ottiene il terzo successo stagionale staccando tutti gli avversari, a cominciare dai compagni di marca Jorge Martinez e Garry McCoy, i quali gli fanno compagnia sul podio. Si tratta di un’affermazione perentoria che lo propone come netto favorito per la conquista del Mondiale della 125cc e viene festeggiata con una delle sue prime goliardate, ovvero il giro d’onore effettuando portando con sé sulla moto una bambola gonfiabile chiamata “Claudia”. Un’allusione a Claudia Schiffer e, indirettamente, alla presunta relazione tra Max Biaggi e Naomi Campbell al centro delle cronache rosa dell’epoca. Convenzionalmente, l’inizio della feroce rivalità Rossi-Biaggi viene fatta risalire proprio a quella trovata.

Il secondo trionfo è quello del 1999 in 250cc. Valentino non si qualifica bene, è sesto, ma in gara impiega poco più di tre giri per prendere il comando. Non lo molla più sino al traguardo, tagliato con un margine di assoluta sicurezza su Ralf Waldmann e Toru Ukawa.

Nel 2002 Rossi si impone per la prima volta nella classe regina dopo le delusioni del biennio precedente. Non si tratta di una vittoria banale, perché arriva al termine di un corpo a corpo proprio con Biaggi, quando i due sono al pinnacolo della loro rivalità. Il Dottore lascia sfogare il Corsaro Nero, dopodiché lo scavalca a dieci giri dal termine, arpionando un successo insindacabile, davanti proprio al romano e a Ukawa.

Il 2003 è un’edizione entrata nella storia per il famoso triello tra Rossi, Biaggi e Loris Capirossi. Quest’ultimo mena le danze nelle fasi iniziali, quindi è Max a porsi al comando delle operazioni. Valentino aspetta il momento propizio, dopodiché prende la testa e spreme al massimo la sua Honda per rintuzzare gli attacchi degli avversari, che dal canto loro si scornano per la piazza d’onore, alfine acciuffata da Capirex davanti al Corsaro Nero, che completa un podio tutto italiano.

Il 2004 è da pelle d’oca. È l’anno del trasferimento alla Yamaha e, dopo l’affermazione di Welkom, per il Dottore arrivano due quarti posti. Al Mugello però Rossi vuole primeggiare a tutti i costi e inscena uno spettacolare testa a testa con la Honda di Sete Gibernau. La tensione è già alle stelle, ma quando mancano sei giri al traguardo si mette a piovere! Ai tempi non esisteva il flag-to-flag, quindi viene esposta la bandiera rossa e si riparte per le ultime tornate. Valentino riesce a prendere un leggero margine su Gibernau e Biaggi, mandando letteralmente in delirio la marea gialla accorsa a sostenerlo.

Nel 2005 Rossi e Biaggi inscenano quello che sarà l’ultimo grande duello della loro carriera. Il romano disputa al Mugello la miglior gara della stagione, rendendo durissima la vita al tavulliese. I due si sorpassano e si contro sorpassano più volte, fino a quando Rossi non transita per primo sotto la bandiera a scacchi, guidando un poker tutto italiano. Infatti Biaggi si appropria della piazza d’onore, mentre Capirossi guadagna il gradino più basso del podio in volata su Marco Melandri.

Il 2006 è l’anno di un altro show, però stavolta contro una serie di avversari, tra i quali il più agguerrito è Capirossi. Quest’ultimo parte male, ma comincia a rimontare prepotentemente e ben presto in testa si viene a formare un gruppetto di cinque unità. Dani Pedrosa e Gibernau perdono progressivamente terreno, così si arriva in volata. Valentino la spunta per una manciata di millesimi davanti a Capirex e a Nicky Hayden.

Nel 2007 il Dottore parte malissimo e si trova intruppato a centro gruppo. Cionondimeno, non si perde d’animo e comincia a recuperare una posizione dopo l’altra, guadagnando il comando nel corso di poche tornate! Solo Pedrosa riesce a tenere il suo ritmo forsennato, ma lo spagnolo alza progressivamente bandiera bianca, accontentandosi del secondo posto.

Il 2008 porta invece con sé un autentico trionfo. Rossi perde qualche posizione al via, ma dopo tre giri è già in testa alla gara. Non la molla più sino al traguardo, perché non c’è rivale in grado di tenere la sua scia. È forse la più semplice delle sette vittorie in MotoGP.

Nessuno può immaginarlo, ma a quella sequenza di 7 successi consecutivi non ne seguirà più nessun altro. Dal 2009 sono arrivati quattro podi, tutti terzi posti, ma anche un infortunio (la frattura della gamba del 2010) e cocenti delusioni, come la rottura del motore del 2016 dopo aver realizzato la pole position. Cosa porterà in dote questo 2021?

Foto: MotoGPpress.com

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