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MotoGP, Valentino Rossi: “Passi avanti nell’assetto. Per colpa di Espargarò ho perso una vita!”

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Valentino Rossi non può essere particolarmente soddisfatto per l’esito del Gran Premio di Francia. Il Dottore ha concluso undicesimo in una gara nella quale sono arrivate al traguardo sedici moto. Si allunga quindi la sequenza negativa di GP chiusi fuori dalla top-ten. Sicuramente un episodio verificatosi nel primo giro, quando il quarantaduenne di Tavullia è stato vittima di una manovra azzardata sia di Pol Espargarò che di Franco Morbidelli, non ha aiutato. Cionondimeno, il passo con le gomme rain non è stato dei migliori. Forse la scelta di montare due soft non è stata corretta? Ecco quanto ha spiegato Valentino ai microfoni di SkySport MotoGP.

“ Oggi si pensava di riuscire ad avere una finestra di asciutto per tutta la gara, però purtroppo non è stato così. Il GP flag-to-flag è sempre una lotteria. Peccato, perché sul bagnato ero piuttosto veloce, nel warm-up sono andato forte. Anche sull’asciutto il mio passo non era male. Però in queste condizioni, mezzo e mezzo, è sempre molto difficile. Sul viscido soffriamo, le Ducati e tante altre moto riescono ad avere un’accelerazione migliore”.

Forse ha inciso in negativo anche la decisione di usare una coppia di pneumatici rain di mescola soft? L’impressione è che la combinazione migliore fosse quella composta da due medie. “Sì, la scelta giusta sarebbe stata quella di usare le medie rain, anche perché nel finale è tornato l’asciutto. Però noi avevamo le soft”.

Cos’è successo al primo giro con Pol Espargarò e Franco Morbidelli? “È stato un momento concitato. Espargarò ha preso un’imbarcata all’uscita della curva 10 e io l’ho passato all’esterno, dopodiché ho preso la curva successiva con la velocità giusta per farla. Pol invece deve aver mollato i freni per ripassarmi. Già eravamo appoggiati e saremmo sicuramente andati larghi. Solo che a quel punto è arrivato anche Franco e quando ero già appoggiato alla carena di Espargarò ho sentito un’altra botta e lì siamo andati fuori di tanto. In televisione non si è visto, ma ho perso una vita. Da settimo sono diventato tredicesimo. Peccato, perché ero partito bene ed ero lì davanti. Almeno non mi hanno steso”.

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Qual è il bilancio complessivo del fine settimana? “Rimane abbastanza positivo, perché abbiamo confermato i progressi effettuati nei test di Jerez del lunedì. Questo è stato un weekend decente, sono andato un po’ meglio, ho sempre lottato per restare nella top-ten sia sull’asciutto che sul bagnato. Quindi andiamo a casa con qualcosa di buono”.  

Quali sono gli aspetti dove c’è stato il miglioramento più marcato? “Abbiamo avuto pezzi nuovi dalla Yamaha, come per esempio il forcellone. Però l’aspetto in cui siamo migliorati di più è il bilanciamento, soprattutto nel setting della forcella. Abbiamo fatto un passo in avanti sull’assetto ed è quello che mi ha aiutato di più, perché adesso riesco a entrare in curva più forte”.

La tanta esperienza può essere paradossalmente penalizzante, perché non permette di avere una tabula rasa su cui lavorare con i canoni attuali della MotoGP? “Non saprei. Io corro da tanto e vengo da un’era in cui bisognava nascondere i limiti della moto con l’abilità di guida. Adesso invece le moto sono migliorate molto, l’elettronica le ha rese più facili da guidare. Quindi si va sempre al limite. Però il gioco è questo, io voglio essere competitivo in questa MotoGP e bisogna sapersi adattare”.

Al Mugello si saprà qualcosa di più sul team VR46 che farà il suo ingresso in MotoGP nel 2022? “Parlate con la persona sbagliata, io non decido niente! Secondo me comunque si saprà qualcosa a breve, se non sarà il Mugello sarà subito dopo”.

Foto: MotoGPpress.com

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