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Nuoto, Alessandro Miressi firma il record italiano e prosegue la scalata nei 100 sl. Cosa manca per ambire ad una medaglia olimpica

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Tra le notizie liete della prima giornata degli Europei 2021 di nuoto a Budapest vi è sicuramente la prestazione di Alessandro Miressi. Dopo aver dovuto fare i conti con tanti problemi fisici, ultimo dei quali una forma non “leggera” di Covid, il piemontese si è rimesso in moto e l’ha fatto in maniera molto convincente.

Lui, da campione europeo in carica dei 100 stile libero, si presenta ai nastri di partenza con la voglia di lottare per il metallo più importante e il riscontro nella prima frazione della staffetta 4×100 stile libero (bronzo europeo) ha dato delle conferme. Sì, perché il 47″74 è di grande valore (terzo tempo mondiale stagionale) e rappresenta un primato italiano migliorato. L’azzurro non riusciva per un motivo o per l’altro ad abbattere nuovamente la barriera dei 48″ e finalmente nella Duna Arena l’ha fatto, migliorando il precedente record nazionale che gli apparteneva di 47″92.

Un passaggio a 22″95 e un ritorno da 24″79 gli hanno permesso di centrare questo crono considerevole. La domanda è: che cosa servirà per essere da medaglia a Tokyo? Alle Olimpiadi bisogna togliere e non poco a questo tempo perché la sensazione è che il mondo vada verso riferimenti addirittura sotto i 47″, insidiando il record del mondo del brasiliano César Cielo Filho (46″91).

E in che cosa quindi il nostro portacolori dovrà migliorare? Nei particolari, come è abbastanza scontato che sia. Il via non è mai così reattivo e nello stesso tempo anche la gestione della nuotata nella seconda vasca, specie negli ultimi 20 metri, può e deve essere meno strappata. Dettagli che possono regalare decimi preziosi perché, come al solito, la gara regina si deciderà su questi aspetti. Tuttavia, la sfida che in questa vasca lo attende, verosimilmente contro il russo Kliment Kolesnikov (detentore del miglior crono al mondo dell’anno di 47″31) e il britannico Duncan Scott, sarà un bell’antipasto a Cinque Cerchi.

Foto: LaPresse

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