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Nuoto, Benedetta Pilato e il bello di non avere limiti. Ora la sfida olimpica nella distanza meno congeniale

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Pilato, no limits! Era nell’aria il record del mondo della ranista tarantina dopo che in mattinata si era portata ad un solo decimo nuotando in batteria ed è arrivato, puntuale come un orologio svizzero, quell’orologio che ha fermato la lancetta in 29″30 dopo una vasca di rana, un’impresa mai riuscita a nessuno finora. Due i record del mondo che appartengono all’Italia oggi, alla più giovane, Benedetta Pilato e alla meno giovane, Federica Pellegrini nei 200 stile libero: un altro segnale di quella continuità di cui da ogni manifestazione internazionale arrivano segnali sempre più chiari.

Benedetta Pilato ha messo in quella vasca anche tutta la rabbia che era montata nei 100 rana, per quel terzo posto che era suonato come una bocciatura e non le era piaciuto affatto. Non è abituata a perdere e lo ha mostrato chiaramente, senza filtri, come oggi senza filtri era un’altalena fra commozione e sorriso un po’ come accadde a Gwangju per quell’argento inatteso e spettacolare.

Non avrebbe senso ma viene spontaneo paragonarla al suo omologo al maschile, quell’Adam Peaty che sembra anche lui non avere limiti, che ogni volta che scende in vasca vuole alzare l’asticella un po’ più in alto. Fissarle un limite è impossibile, sia nei 50 ma anche nei 100 dove i margini di miglioramento sono più ampi.

A Tokyo se la giocherà ma questo risultato, che non può non essere accompagnato dall’oro domani sera, avrà un duplice effetto incrociato. Da una parte restituire fiducia alla tarantina che aveva perso a Riccione e anche qui a Budapest nei 100 e rischiava qualche tarlo nella mente di ritrovarselo nella via per Tokyo. Dall’altra parte si alzeranno le aspettative e l’impalcatura di sostenere che la sua Olimpiade sarà quella di Parigi non reggerà più. Le aspettative, adesso, ci sono e chiunque vorrà vincere i 100 rana dovrà fare i conti con questa splendida ragazzina italiana che ha riscritto la storia della velocità e del nuoto azzurro.

Si dovrà lavorare ancora tanto sulla gestione di gara e sui particolari ma la nuotata è al limite della perfezione: un mix sublime di potenza e ritmo, sui canoni della rana moderna e questo aspetto fa di benedetta Pilato un’atleta i cui confini adesso non si possono disegnare.

Foto Lapresse

 

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