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Nuoto
Nuoto, Europei 2021: pagelle 17 maggio. Detti ingolfato, 4×100 sl donne appannata. Miressi e Martinenghi convincenti
ILARIA CUSINATO 7: Sente profumo di Europa e ritrova antiche sensazioni per sette ottavi di gara. C’era un argento europeo da difendere e sembra poterlo fare fino all’ultima vasca quando perde contatto con la giovane ungherese uscendo dai radar del podio. Rispetto alla Cusinato abulica delle ultime due stagioni, questa è una versione nuova e che lascia ben sperare: disputare una finale olimpica non è più un sogno.
SARA FRANCESCHI 5.5: Che non fosse il prototipo della continuità si è capito da un po’ ma quando al mattino sembra trascinarsi verso il traguardo priva di verve ed energia lo sconforto rischia di prendere il sopravvento. Per fortuna salva il posto in finale dove dimostra comunque di non aver perso tutto lo smalto di Riccione anche se da lei qualcosa in più si attendeva.
GABRIELE DETTI 4: Troppo brutto per essere vero. Nuota un primo 200 di apparente attesa in una finale dove fenomeni non ce ne sono e dunque si aspetterebbe da lui un’azione determinata. L’azione, però, non arriva. Appare svuotato, anche se al mattino non era dispiaciuto. Non è certo uno sprovveduto e sa cosa vuole. L’importante è che abbia considerato l’Europeo come una semplice tappa di passaggio, l’impressione della giornata storta, però, resta eccome e preoccupa un po’.
MARCO DE TULLIO 5: Poteva essere la grande occasione. Gli sarebbe bastato nuotare sui livelli di Riccione per prendersi l’oro, invece chiude quinto, anche lui senza riuscire a spingere sulla tavoletta dell’acceleratore al momento giusto. Due indizi potrebbero bastare per fare una prova: il gruppo Morini non ha preparato l’Europeo.
MATTEO CIAMPI 6: Sarebbe servito un tempo poco superiore al personale per centrare la finale. Resta oltre un secondo sopra al proprio record e chiude decimo nelle batterie. Un discreto segnale in vista della staffetta 4×200, in cui vuole il posto da titolare.
SILVIA DI PIETRO 5: Ti aspetti la condizione perfetta visti i record stabiliti in corta pochi giorni fa e invece ritrovi la Di Pietro poco efficace di Riccione e anche incapace di spiegarsi queste controprestazioni. Male nei 50, maluccio nelle frazioni della 4×100 che non riesce ancora a qualificarsi per Tokyo. Iniziano male questi Europei per la romana.
COSTANZA COCCONCELLI 5.5: Paga un po’ il debutto ad un Europeo in lunga e non riesce ad esprimersi sui suoi livelli migliori. Fallisce l’ingresso in semifinale nei 50 e in staffetta è meglio al mattino rispetto al pomeriggio quando è chiamata a chiudere e non riesce a vincere il duello con un paio di Nazionali. Da rivedere.
CHIARA TARANTINO 5.5: E’ giovane, è all’esordio ma nuota il 50 4 decimi sopra al personale e la prima frazione della staffetta addirittura oltre un secondo sopra al personale perdendo il posto da titolare. L’emozione gioca brutti scherzi ma questa non è la Chiara Tarantino sbarazzina e spavalda di Riccione.
SIMONE SABBIONI 7: Si prende una finale per il terzo Europeo consecutivo e, in periodi di magra, basta anche questo a scatenare un sorriso. Quest’anno ha tralasciato il 50 per dedicarsi alla specialità olimpica, con la velocità pure un po’ litiga ma alla fine tira fuori un discreto 55″02 che frutta la conquista della finale dove domani cercherà di migliorarsi.
THOMAS CECCON 6.5: Non sono i 50 dorso la sua gara preferita e già aver conquistato un posto in semifinale è un buon risultato. Entra in scena nel pomeriggio in staffetta e strappa un discreto 47″98 lanciato che aiuta gli azzurri a prendersi il bronzo atteso alla vigilia. Può fare meglio ma intanto si prende la prima medaglia europea in lunga.
LORENZO MORA 6: In versione Limahl affronta la gara che meno predilige e chiude con 25″76, un po’ troppo lontano (quasi 5 decimi) dal personale. Ha rotto il ghiaccio e non gli si poteva chiedere molto di più.
ELENA DI LIDDO 7: Durante il lockdown ha potuto allenarsi a singhiozzo, ha preso il Covid a gennaio, arriva a Budapest e inciampa in un marciapiede rischiando di rompersi la caviglia. Nonostante tutto questo è per la seconda volta consecutiva in finale agli Europei e potrà difendere il bronzo di Glasgow. Highlander.
ILARIA BIANCHI 6.5: E’ ancora lontana dalla migliore Bianchi ma il Covid l’ha stesa e rialzarsi non è facile anche a quattro mesi di distanza. Nuota comunque il suo personale stagionale a pochi centesimi dal sub-58″ che era l’obiettivo dichiarato, dimostra che per Tokyo può essere utile e soprattutto va a prendersi la quarta finale consecutiva in Europa nei 100 farfalla, in attesa di staccare il biglietto per la quarta Olimpiade. Highlander pure lei.
ANTONELLA CRISPINO 6: E’ ancora presto per prendere il posto delle due sopra. Paga il debutto a questi livelli e resta lontana quasi 5 decimi dal personale. Da rivedere.
NICOLO’ MARTINENGHI 8.5: Per tre quarti di gara, sia nelle batterie, sia in semifinale, impedisce a Peaty di guardare il panorama durante il 100 rana, oscurandogli la vista, affiancandolo, anche mettendo naso e braccia davanti. Irriverente, efficace, in crescita costante: sfiora uil record italiano e tiene un po’ di energie per domani quando proverà a lottare per il podio. Peaty è imbattibile, gli altri no.
ALESSANDRO PINZUTI 8: Che miglioramento per questo ragazzo che, da quando si allena con Martinenghi, ha cambiato marcia e ora “vede” Tokyo a discapito di Fabio Scozzoli che dovrà tornare al massimo delle potenzialità per strappare il pass a Cinque Cerchi. Si va a prendere un posto di prestigio in una finale europea che vale un Mondiale. A Riccione si è regalato una chance e ora se la sta giocando nel miglior modo possibile.
FEDERICO POGGIO 7: Si può fare 59″67 e restare fuori dalla semifinale europea? Sì, anche se un paio di anni fa era impensabile. Dà il massimo, disputa una bella gara, a un decimo dal personale ma non può festeggiare.
ANDREA CASTELLO 6: Anche lui va molto vicino al personale, resta al di sopra di due decimi e prende contatto con la piscina in vista del 200 nel quale punta quantomeno alla semifinale.
FEDERICA PELLEGRINI 6: 53″74 lanciato al mattino, 53″94 lanciato al pomeriggio. Ci sarebbe bisogno di qualcosa di più per provare a centrare la qualificazione olimpica per la 4×100 stile femminile. La sua rimonta in finale vale comunque il quinto posto al cambio per le azzurre.
MARGHERITA PANZIERA 6: Cerca di dare il suo apporto in una gara che non gli è congeniale, l’impegno è massimo e anche il crono nei 100 lanciati è plausibile.
ALESSANDRO MIRESSI 8.5: La inseguiva da quasi due anni la condizione ideale per piazzare il record italiano dei 100 stile. E’ arrivata oggi e il 47″7 della prima frazione di staffetta lo lancia in una nuova dimensione. Per il podio olimpico servirà un ulteriore sensibile miglioramento ma questo passo avanti lascia ben sperare.
LORENZO ZAZZERI 6: Ancora una volta gli manca la continuità di rendimento. Al mattino piazza un buon 47″98 lanciato in chiusura, al pomeriggio non va oltre il 48″30 che costa una buona parte di argento alla squadra azzurra.
MANUEL FRIGO 7.5: Il 47″85 lanciato con cui chiude la frazione conclusiva della finale è un tempo che lascia ben sperare anche se al suo fianco Duncan Scott lo supera e si prende l’argento. Bene anche al mattino. A lui la continuità non manca.
LEONARDO DEPLANO 5.5: Al di sopra delle sue potenzialità il 48″87 del mattino. Una prestazione che gli costa il posto nella finale.
SIMONA QUADARELLA 7.5: Si rivede la Simona Quadarella dei giorni migliori. Le difficoltà sembra un brutto ricordo e il titolo europeo bis sugli 800 sembra quasi scritto, tanta è la superiorità della romana sulle avversarie. Le notizie in prospettiva olimpica sono buone.
MARTINA RITA CARAMIGNOLI 7: Fa segnare il secondo tempo in batteria con una gara accorta, nella quale non spende troppe energie e che lascia ben sperare per domani. Manca dal podio europeo in vasca lunga da sette anni, sarà finita l’attesa?
Foto Lapresse