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Nuoto, Europei 2021: tante speranze di medaglia per l’Italia. Prove generali verso le Olimpiadi

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Europeo di maggio prova generale dei Giochi: non sempre l’equazione funziona ma mai come quest’anno vanno sfruttate tutte le occasioni di competizione di alto livello perchè a Tokyo tanti nuotatori rischiano di arrivare al buio o quasi. Budapest per gli azzurri è un banco di prova importante in vista dell’Olimpiade giapponese. Le aspettative sono alte, la condizione va testata quando mancano poco più di due mesi all’inizio delle gare a Tokyo e tempo per completare un altro ciclo di lavoro non c’è.

A Budapest si presenta una Italia agguerrita, forte, solida, con tante frecce al proprio arco come difficilmente è successo in passato. Sarà da verificare la condizione delle “punte” azzurre e il desiderio che avranno di conquistarsi una copertina che spesso in passato è stata ingombrante in vista della marcia di avvicinamento ai Giochi.

La certezza, oggi, è che Gwangju non è stato un lampo nel buio e che a livello giovanile si sta lavorando bene perchè il serbatoio delle nuove leve, capaci da subito di farsi notare a livello assoluto, è aperto e ben fornito. Più di così, oggi, è difficile chiedere anche perchè finalmente il movimento ha imparato dai suoi errori del passato: il primo dei quali era considerare finiti atleti messi ai margini da tecnici e dirigenti e che invece, magari dopo qualche stagione complicata, hanno ancora tanto da dare al movimento anche in termini di risultati internazionali e il secondo è mettere pressione sui giovani che vanno aspettati e aiutati a compiere il salto: ci sono le Pilato che sbocciano in fretta, ci sono i Martinenghi che ci mettono di più, tanto per fare gli esempi più eclatanti, e tutti possono regalare grandi soddisfazioni al nuoto azzurro.

Federica Pellegrini che, pur con un tempo per lei tutto sommato normale, ha centrato poco più di un mese fa l’accesso alla sua quinta Olimpiade consecutiva e potrà diventare la prima donna a disputare cinque finali consecutive nella stessa gara, a Budapest dovrebbe gareggiare solo nelle staffette che sono ancora da qualificare per Tokyo (4×100 e 4×200): la sua presenza potrebbe essere riuscire a trascinare almeno una delle due squadre ai Giochi. Gregorio Paltrinieri ha mostrato nel fondo di essere in grande forma e affronta due sfide senza il suo avversario più pericoloso, il tedesco Wellbrock che si è limitato alle acque libere a Budapest. Gabriele Detti se la vedrà con Rapsys e con gli inglesi, che hanno dimostrato tutta la loro forza nei 200 stile ma possono dire la loro anche sulla distanza doppia: anche lui cerca risposte in vista di Tokyo dopo un campionato italiano senza l’acuto che cercava anche a causa di qualche problema fisico. Simona Quadarella ha una doppia missione. Da difendere ci sono i tre ori di Glasgow e soprattutto c’è da lanciare qualche segnale alle rivali Oltreoceano soprattutto nelle distanze più lunghe dove può puntare al podio di Tokyo.

Quasi tutta la rana italiana promette benissimo, a partire dalla ragazzina prodigio Benedetta Pilato che ha tutte le carte in regola per vincere i 50 e giocarsela con le migliori sui 100. Tra queste c’è di diritto Martina Carraro, che a Riccione ha strabiliato e che vuole conquistare quel podio che ancora le manca, l’individuale agli Europei in vasca lunga. Da non sottovalutare la rabbia agonistica di Arianna Castiglioni che, nonostante i miglioramenti e tempi di altissimo spessore, a Riccione, ha dovuto alzare bandiera bianca in chiave olimpica. Queste sono le sue Olimpiadi, quantomeno a livello individuale e ci terrà a dimostrare quanto vale. In campo maschile Nicolò Martinenghi ha fatto un ulteriore salto di qualità un mese fa a Riccione, issandosi alle spalle di Peaty e di Shymanovich nella graduatoria stagionale ma anche all time. Sembra inarrestabile la crescita del ranista varesino che è da podio, anche se gli avversari più forti sono europei.

Uscendo dal mondo dorato della rana c’è Marco De Tullio che ha impressionato a Riccione sui 400 stile libero per capacità di tenere il ritmo di Gabriele Detti. Anche per lui la crescita è sia mentale che fisica e davvero non si sa dove possa arrivare, considerato che la base è il quinto posto iridato di Gwangju. Restando sempre in ambito stile libero la conferma di una possibile 4×200 di altissimo livello: si riparte da un Filippo Megli in crescita di condizione, da Stefano Ballo che appare sempre più competitivo ogni volta che scende in vasca, poi ci sono De Tullio, Detti, Ciampi, Zuin, Proietti Colonna e Di Cola: atleti intercambiabili, gli ultimi quattro, in base alla condizione. Federico Burdisso non finisce di stupire: ha dimostrato tutto il suo valore a Riccione, sfiorando il record italiano dei 200 farfalla e ottenendo il minimo per Tokyo, nonostante la qualificazione già ottenuta, parte dal quarto posto mondiale e può dire la sua per il podio, così come Margherita Panziera che, dopo qualche sussulto in seguito ad un Mondiale fatto di tante attese e poche soddisfazioni, ha ritrovato lo smalto dei giorni migliori e proverà a confermarsi sul tetto d’Europa in una gara che le campionesse, al momento, le esprime soprattutto fuori dal Vecchio Continente, se si esclude proprio la veneta.

Alessandro Miressi non va sottovalutato. Ha trascorso troppo tempo degli ultimi due anni a rincorrere la condizione e a scacciare i problemi fisici e la speranza è che la sfortuna lo molli a partire da Budapest, dove punta a confermarsi sul tetto d’Europa in una manifestazione che, tra lunga e corta, gli ha riservato finora le più belle soddisfazioni in carriera. Il Thomas Ceccon sfavillante di dicembre 2020 può puntare in alto nei 100 dorso e magari anche in qualche 50: ha preparato questa manifestazione più degli Assoluti e può prendersi qualche bella soddisfazione. Elena Di Liddo sta risalendo la china sapendo che le difficoltà incontrate nell’ultimo anno ogni volta che c’è da gareggiare presentano il conto. Da rivedere, dopo gli exploit di Riccione, la mistista Sara Franceschi che cinque anni fa conquistava giovanissima il pass olimpico e poi dopo un lustro fatto di tante difficoltà, si è fatta trovare nuovamente pronta all’appuntamento con il pass per i Giochi e non vuole fallire anche all’Europeo. Così come si è fatto trovare pronto il suo compagno di allenamenti Alberto Razzetti che, proprio all’ultimo, ha strappato il pass per Tokyo nei 200 misti con un tempo che potrebbe addirittura puntare ad una medaglia continentale se è riuscito a mantenere la condizione.

Può aspirare ad un podio la staffetta 4×100 maschile: Miressi e Ceccon devono vestire i panni di trascinatori ma si attende un segnale chiaro da chi non è riuscito a dare il meglio su questa distanza a Riccione. Codia e Rivolta sono rimasti al di sotto dei loro standard, la tre volte olimpica Ilaria Bianchi prova a rialzare la testa in una manifestazione che l’ha già vista due volte sul podio individuale in carriera. Simone Sabbioni vuole dimostrare di valere il posto a Tokyo e magari recitare un ruolo dal protagonista nel dorso. La 4×100 femminile, con una Di Pietro ritrovata, Cocconcelli e Tarantino all’altezza delle migliori e una Pellegrini motivata potrebbe puntare in alto, così come le due 4×100 miste, spesso deludenti in chiusura di programma.

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