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Nuoto, Filippo Megli: “A Tokyo vogliamo divertirci, punto a migliorare il record italiano dei 200 sl”

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Un anno complicato per Filippo Megli. La spalla e il Covid hanno complicato non poco il proprio percorso di avvicinamento all’obiettivo per eccellenza: le Olimpiadi di Tokyo.

Per il toscano, primatista italiano dei 200 stile libero e leader della 4×200 sl quarta negli ultimi Mondiali 2019 a Gwangju (Corea del Sud), la voglia è quella di essere presente ai Giochi e di viversi il sogno a Cinque Cerchi senza più badare a tutti i problemi che hanno di molto condizionato la sua preparazione.

Parliamo di mesi di stop a causa della spalla e poi del Covid e per un nuotatore non è poco“, le parole di Megli nell’intervista concessa a OA Sport (in collaborazione con Sport2U) nel corso dell’ultima puntata di Swim2U. “La ripresa è stata complicata nei primi due mesi del 2021 e facevo fatica a terminare gli allenamenti. Con l’arrivo di marzo, qualcosa nella mia testa è scattato e agli Assoluti sono arrivate delle buone prestazioni, nonostante un livello di allenamento tutt’altro che ideale“, ha aggiunto l’azzurro.

Il target principale quindi è quello di arrivare alla rassegna olimpica al 100% della condizione, avendo il vantaggio di non essere tra i favoriti sia dal punto di vista della gara individuale che nella prova a squadre citata: “Ci sono tanti avversari e se guardiamo alle prestazioni delle ultime settimane ce ne stiamo rendendo conto. Tuttavia, io credo che le Olimpiadi fanno un po’ storia a sé. Noi arriviamo lì un po’ a fari spenti e potrebbe essere un vantaggio perché saremo liberi di gestire le nostre emozioni e di gareggiare in modo migliore. Date le circostanze, dovrò conservare una forma medio/alta per un arco temporale più lungo del solito, tenuto conto degli Europei che inizieranno a breve (17-23 maggio ndr)“. 

Una Nazionale che a differenza del passato non avrà solo grandi punte, ma un gruppo che può far bene nella sua totalità: “La forza della nostra squadra è cresciuta grazie all’arrivo di tanti giovani atleti molto forti. Non si punta più sul classico “top player”, ma c’è un collettivo molto qualitativo“. E quindi alle Olimpiadi? “Vogliamo fare grandi gare e personalmente vorrei abbattere il muro dell’1’45” nella mia gara“.

VIDEO INTERVISTA A FILIPPO MEGLI

Foto: LaPresse

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