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Nuoto, Nicolò Martinenghi sbaglia tattica: il coraggio di sfidare Peaty non ha pagato

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Si è lasciato ingolosire, Nicolò Martinenghi e alla fine è uscito dall’acqua con un pugno di mosche. La crescita costante si interrompe bruscamente per il ranista varesino nel momento forse più importante, quello in cui avrebbe potuto raccogliere a livello internazionale i frutti di un lavoro durissimo a cui si è sottoposto nell’ultimo periodo.

Il quinto posto nei 100 rana è una delusione, inutile negarlo. L’Europeo preolimpico è sempre un momento complicato: se vinci non gioisci fino in fondo, se perdi hai pur sempre perso nell’evento meno importante dell’anno ma Nicolò Martinenghi sembrava pronto per prendersi il primo vero podio importante della carriera, lo meritava per quando mostrato finora, per il suo percorso tortuoso e accidentato, perchè a volte vincere aiuta a vincere e nel percorso di crescita del ranista lombardo un exploit poteva starci bene in questo momento.

Si può dire con certezza che avrebbe potuto gareggiare per prendersi il podio e forse con una condotta di gara differente, più accorta, se la sarebbe anche messa al collo quella medaglia ma Martinenghi è sceso in vasca per provare a vincere, per dare fastidio a quel fenomeno che si è dimostrato ancora una volta Adam Peaty, lo ha sfidato nella vasca di andata toccando a soli tre decimi dal britannico e a uno dal bielorusso Shymanovich, un altro a cui sarebbe piaciuto tanto giocare un brutto scherzo al “king”.

Dopo la subacquea, però, Martinenghi ha perso brillantezza, la sua rana non è stata quella solita dei giorni migliori, probabilmente la mancata finalizzazione per questo evento ha presentato il conto tutto a un tratto e da dietro hanno iniziato a rimontare andando a risucchiare l’azzurro che non aveva più le forze per reagire. Un errore? Forse ma anche la consapevolezza e la voglia di non considerarsi battuto in partenza, almeno oggi con un Peaty che non era ai livelli stratosferici con cui si presenta ai grandissimi eventi, è comprensibile e anche apprezzabile.

A volte per non scottarsi più, la stufa bollente bisogna toccarla e Martinenghi stavolta il ditino lo ha messo: gli servirà e arriverà anche per lui il momento della gioia. Di sicuro quella di oggi era una prova generale in vista di Tokyo: c’erano praticamente tutti i migliori e fra questo Martinenghi ci sta eccome: non è finita certo qui.

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