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Nuoto, un nuovo Gregorio Paltrinieri. Ora sa vincere anche in volata

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Gregorio Paltrinieri ha conquistato a Budapest il primo oro internazionale della sua carriera in acque libere. Il fuoriclasse carpigiano ha preceduto di 1″8 il francese Marc-Antoine Olivier ed il connazionale Dario Verani, piacevolmente capace di agguantare una inaspettata medaglia di bronzo. A strabiliare è il modo in cui l’azzurro si è aggiudicato la corona continentale.

Classe 1994, il campione olimpico emiliano dei 1500 sl ha dovuto sempre fare i conti con un atavico tallone d’Achille: lo sprint negli ultimi 100 metri. Formidabile come nessuno nell’impostare un passo sovente inarrivabile per gli avversari, l’italiano ha quasi sempre pagato dazio quando si è ritrovato a giocarsi un oro proprio nel rush conclusivo. Oggi in Ungheria non è andata così. Contrariamente alle previsioni, Paltrinieri non ha provato a scremare il gruppo con una delle progressioni che lo hanno reso celebre; si è mantenuto sempre ben coperto tra la terza e la quinta posizione. A 200 metri dall’arrivo, considerate le caratteriste storiche dell’azzurro, il successo appariva oggettivamente complesso, perché a contenderselo in volata era un gruppo molto folto di atleti. Inaspettatamente, tuttavia, l’italiano ha cambiato letteralmente marcia. Ha inserito la gambata ed intensificato la bracciata. In un amen non solo si è portato davanti a tutti, ma ha scavato in pochi stanti un margine di vantaggio tale da risultare imprendibile.

Oggi abbiamo visto un nuovo Gregorio Paltrinieri, per quanto possa sembrare strana questa affermazione per un fuoriclasse che sta segnando un’era del nuoto italiano e planetario. Non più un atleta costretto ad imporre un ritmo indiavolato per staccare tutti ed evitare la volata, ma in grado di gestire le energie e lanciare uno sprint impensabile sino allo scorso anno.

La metamorfosi si deve alla coraggiosa scelta maturata nei primi mesi del 2020, quando il carpigiano salutò lo storico allenatore Stefano Morini per affidarsi a Fabrizio Antonelli. L’obiettivo era chiaro e ben inquadrato: allargare ulteriormente gli orizzonti e focalizzarsi con ancora maggiore attenzione sulle acque libere. “Volevo qualcosa di diverso. Avrei cambiato dopo le Olimpiadi, ho anticipato i tempi dopo che sono state rinviate“, ripete spesso Paltrinieri.

La nuova arma dello sprint, c’è da scommetterci, tornerà utile anche tra le corsie: in questo senso si era già intuito qualcosa di molto interessante nel corso delle ultime due vasche dei 1500 sl agli Assoluti di Riccione. Adesso gli scenari tattici cambiano radicalmente: Paltrinieri avrà sempre l’opzione della progressione per provare a liberarsi degli avversari, ma al tempo stesso sa che non sarà di certo battuto a prescindere in caso di un corpo a corpo negli ultimi metri, che sia nelle acque clorate o salate. Se questi Europei di Budapest dovevano rappresentare una prova generale in vista delle Olimpiadi di Tokyo 2021, di sicuro oggi il grande rivale tedesco Florian Wellbrock fa meno paura.

Foto:  Lapresse

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