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Roland Garros 2021, il tabellone di Matteo Berrettini. Prospettiva Federer agli ottavi di finale
Da Wimbledon 2019 al Roland Garros 2021, il destino di Matteo Berrettini potrebbe di nuovo essere quello: Roger Federer agli ottavi di finale. Tra il romano e lo svizzero quella prima sfida finì nettamente in favore di chi, sull’erba, ha costruito la propria leggenda, complice anche un momento mentalmente non proprio facile del suo avversario, che già veniva da un’enorme fatica al terzo turno.
Ad ogni modo, Berrettini, per arrivare a Federer, deve prima battere tre avversari. Il primo è il giapponese Taro Daniel, già affrontato due volte e battuto l’ultima in quel di Belgrado, in una semifinale strana (6-1 6-7 6-0), ma che alla fine l’ha portato al primo titolo del 2021, prologo di una fantastica cavalcata a Madrid.
Successivamente ci sarebbe uno tra l’argentino Federico Coria e l’eterno spagnolo Feliciano Lopez; col primo è confronto già visto nello scorso settembre al Foro Italico di Roma con buona vittoria del romano. Con il trentanovenne madrileno c’è invece il precedente dei quarti di Gstaad nel 2018 (6-4 6-3).
Verosimilmente, il terzo turno potrebbe portare al numero 9 del mondo un nome che ricorda con piacere, quello del canadese Felix Auger-Aliassime, già battuto nella prima finale su erba giocata, e vinta, a Stoccarda nel 2019, uno dei molti atti di una scalata che l’avrebbe portato in semifinale agli US Open.
E poi arriverebbe Federer. Anche se l’elvetico, viste le sue poche (e non felicissime) uscite del 2021, qualche rischio ce l’ha. Potrebbe allora spuntare il redivivo Marin Cilic, e il croato qualche buon ricordo a Parigi lo ha. Potrebbe anche essere l’unico vero nome alternativo per lo scontro negli ottavi.
Eventualmente, ai quarti il nome sarebbe uno solo, quello di Novak Djokovic. A quel punto, Berrettini avrebbe già più che consolidato la propria posizione in top ten mondiale. Il romano, peraltro, arriverebbe anche con niente da perdere con il numero 1 del mondo, che però è proprio il tipo di giocatore che, forse, non riesce a digerire particolarmente per varie ragioni a livello tattico.
Foto: LaPresse