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Roland Garros 2021: Matteo Berrettini alla ricerca del primo grande risultato a Parigi

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L’anno scorso l’abbiamo lasciato sul Court Philippe Chatrier in una delle sue peggiori giornate. Matteo Berrettini aveva appena perso una partita iniziata male e finita peggio con il tedesco Daniel Altmaier, trascinandosi dietro un effetto anche mentale devastante, per le settimane successive. Non giocò più fino all’altra Parigi, Bercy, per poi perdere anche lì con l’americano Marcos Giron.

Quest’anno, per il romano le cose sono diverse. Ottime cose in ATP Cup, ottavi agli Australian Open, vittoria a Belgrado, finale a Madrid: i risultati parlano per il romano, che si è finora messo in ottima luce anche sulla terra rossa, che non è la sua superficie migliore, ma che rimane quella sulla quale è nato. A Parigi più avanti del terzo turno non è andato, ma mai come stavolta ci sono le condizioni per poter andare avanti, se il sorteggio gli sarà amico.

Il numero 1 d’Italia, dopo la sconfitta a Roma con Stefanos Tsitsipas (dopo un primo set di livello spaventoso sia per l’azzurro che per il greco), ha deciso di stare fermo per preparare nel miglior modo possibile l’appuntamento parigino. Tutto questo nell’ambito della sempre precisa programmazione pianificata con Vincenzo Santopadre: una coppia, quella formata da coach e allievo, che finora non ha sostanzialmente sbagliato un sol colpo.

Va fatta inoltre un’annotazione: per Matteo non ci sarà rischio di competere con uno dei primi otto del mondo almeno fino agli ottavi di finale, in quanto nel sorteggio le teste di serie dalla 9 alla 16 vengono accoppiate, a livello di terzo turno, con quelle dalla 17 alla 24 (zona Jannik Sinner, per capirci). Finora la dea bendata è stata abbastanza fortunata con il romano, che però vorrà evitarsi ostacoli complicati almeno al primo turno per poter inserire subito le marce giuste.

Il miglior ricordo di Berrettini in terra transalpina, finora, resta quello del 2018, quando non solo arrivò al terzo turno in un periodo in cui ancora non era considerato al pari di oggi, ma si permise di togliere un set a Dominic Thiem. E l’austriaco è sì numero 2 sul rosso, e lo era allora così come lo è rimasto oggi, ma da allora è iniziata una saga che li ha portati a duellare in maniera molto feroce ogni volta che si sono ritrovati sul campo.

Foto: LaPresse

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