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Superbike, Jonathan Rea e la Kawasaki riferimenti in Portogallo? Ducati e Yamaha lanciano il guanto di sfida

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Il Mondiale 2021 di Superbike non dà tregua e dopo l’esordio ad Aragon (Spagna) è già venuto il momento di rimettersi in sella per gareggiare a Estoril (Portogallo).

Ci si presenta ai nastri di partenza di questo appuntamento con una Kawasaki decisamente in palla: Jonathan Rea comanda la graduatoria iridata con 57 punti, frutto delle due vittorie in gara-1 e nella Superpole Race e del secondo posto in Spagna. La “verdona” si è dimostrata moto molto performante e non a caso Alex Lowes, grazie ai tre podi in terra iberica, è secondo a -12 dal team-mate.

E in Portogallo? La nuova ZX-10RR sarà messa alla prova dal momento che l’anno passato sul circuito lusitano qualche problema c’era stato, ricordando che Rea chiuse quarto, quinto e 14° nel 2020 dopo la caduta avvenuta in Superpole mentre Lowes giunse sesto nella prima manche e non concluse le restanti due gare per un paio di cadute.

Ducati e Yamaha sembrano essere le migliori candidate al ruolo di competitors. La Rossa, vittoriosa ad Aragon con Scott Redding in gara-2, si augura di trovare lo stesso feeling nella corsa in terra spagnola. Per quanto concerne le scuderia di Iwata, a Estoril l’anno scorso arrivano risultati rilevanti: il turco Toprak Razgatlioglu conquistò due vittorie e la prima pole position della sua carriera e potrebbe replicarsi su questo layout che la YZF-R1 sembra gradire. In casa italiana, sia Michael Ruben Rinaldi (Ducati) che Andrea Locatelli (Yamaha) vorranno far bene e convincere maggiormente rispetto a quanto fatto nel primo appuntamento.

Guardando al resto della truppa, la Honda è chiamata a una reazione: Alvaro Bautista e Leon Haslam si augurano di avere un feeling diverso sulla Fireblade CBR1000RR-R SP. Parlando della BMW, la nuova M 1000 RR ha guadagnato molto sul rettilineo dato che sul dritto la moto della Casa tedesca è riuscita non solo a restare con gli avversari ma anche a superarli. Pertanto il britannico Tom Sykes e l’olandese Michael van der Mark potrebbero essere delle mine vaganti.

Credit: world sbk.com

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