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Tennis, Australian Open 2022 verso il trasloco a causa dei confini? Tiley rifiuta l’eventualità

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La pandemia da Covid-19 continua a complicare i piani del tennis internazionale. I primi spifferi che ci fanno prevedere un 2022 lontano dalla normalità arrivano dal governo australiano, che ha annunciato, con tutta probabilità, la chiusura dei confini nazionali fino alla seconda metà del prossimo anno. Complicando dunque la disputa dell’Australian Open.

Senza poter mettere piede in Australia, lo svolgimento del primo torneo dello Slam in condizioni normali sembra ad oggi molto difficile. Molto probabilmente si dovrà ricorrere a delle misure simili al 2021, con i giocatori ‘costretti’ a volare in Oceania qualche settimana prima per svolgere la quarantena e spostare in quel continente l’inizio della stagione; una soluzione che negli scorsi mesi ha fatto storcere il naso ai tennisti per le restrizioni imposte dal governo.

Alcuni però hanno rilanciato l’idea di uno spostamento del torneo in altri lidi: è la televisione nazionale ABC, che avrebbe dato come aperte le trattative per spostare la competizione a Doha o a Dubai, i luoghi dove sono state disputate le qualificazioni per il primo torneo dello Slam.

Una eventualità che è stata respinta con fermezza da Craig Tiley, CEO di Tennis Australia, e da Martin Pakula, ministro dello sport dello Stato di Victoria, che hanno tenuto a precisare come il torneo non si muoverà dall’Australia e nemmeno dai primi mesi dell’anno. La speranza è che si trovino delle norme per permettere il regolare svolgimento del torneo.

Foto: LaPresse

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