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Tennis, Naomi Osaka attacca: “Non farò conferenze stampa al Roland Garros, ledono la nostra salute mentale”

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Naomi Osaka non si renderà disponibile per nessuna conferenza stampa post match durante il Roland Garros. Una notizia che potrebbe davvero aprire uno squarcio notevole nel mondo del tennis. La fuoriclasse giapponese si prepara per una nuova protesta che cercherà di scuotere il “sistema” tennis. Secondo la giocatrice numero 2 del ranking, infatti, le classiche domande di rito post-gara vanno a ledere la salute mentale dei protagonisti.

Per questo motivo Naomi Osaka ha annunciato che durante il Roland Garros non si presenterà in conferenza stampa (che, giova ricordarlo, sarà ancora “da remoto”). Una notizia di un certo impatto e che, senza dubbio, rischia di alimentare le polemiche su chi la attacca dal punto di vista personale e sulle sue battaglie. Si annuncia un discreto braccio di ferro tra la vincitrice di 4 tornei dello Slam e il mondo della carta stampata che, secondo la tennista classe 1997, rischia di andare a rovinare la fiducia.

Il post di Naomi Osaka sul suo profilo Instagram:

“Ciao a tutti. Spero stiate bene. Sto scrivendo questo messaggio per dire che non farò nessuna conferenza stampa durante il Roland Garros. Spesso ho avuto la sensazione che le persone non abbiano il minimo riguardo verso la salute mentale degli atleti e questo si palesa quando vedo una conferenza o vi prendo parte. Spesso stiamo lì seduti a ricevere domande che ci sono già state fatte parecchie volte in precedenza, o domande che alimentano dubbi nella nostra mente, e io non voglio essere soggetto di interazioni con persone che dubitano di me. Ho visto molti video di atleti che si abbattono dopo una sconfitta in sala stampa e so che anche voi li avete visti. Mi sembra che questa situazione significhi infierire su una persona che è già in difficoltà, e non ne capisco il motivo. Nella mia scelta di non fare conferenze non c’è niente di personale contro il torneo. Ci sono un paio di giornalisti che mi hanno intervistata sin da quando ero giovane o ho un rapporto di amicizia con molti di loro. Tuttavia, se gli organizzatori pensano di poter continuare a dire ‘fai le conferenze oppure verrai multata‘, continuando a ignorare la salute mentale degli atleti che è la parte centrale delle loro attività, allora io mi farò una bella risata. Ad ogni modo, io spero che l’ingente somma per la quale verrò multata a causa di questa scelta vada a un’organizzazione benefica sulla salute mentale”.

Foto; Lapresse

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