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America’s Cup infuocata, New Zealand incontra lo Yacht Club: Governo al risparmio, si va all’estero? Tutti gli scenari

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Il futuro della America’s Cup è quantomai incerto, soprattutto dopo che è emersa la notizia della divergenza tra Team New Zealand e lo Yacht Club a cui fanno riferimento i detentori della Vecchia Brocca. Le due parti hanno una visione diversa riguardo all’organizzazione della prossima edizione della competizione sportiva più antica al mondo: i Kiwi vorrebbero spostarsi da Auckland, ritenendo esigua la proposta di circa 60 milioni di euro avanzata dal Governo Nazionale; RNZYS punta a restare nel Golfo di Hauraki, alimentando l’economia locale dopo che la campagna dell’ultimo inverno ha inevitabilmente risentito dell’emergenza sanitaria.

Si è addirittura vociferato di una possibile azione legale da parte del Royal New Zealand Yacht, anche se al momento si tratta soltanto di indiscrezioni e non si è ancora arrivati alle carte bollate vere e proprie. Che comunque il clima sia rovente è confermato e la situazione è molto complicata, anche perché tra quattro giorni scadrà la finestra di tempo a disposizione per trovare un accordo tra Team New Zealand e il Governo per fare rimanere la Coppa America nelle acque neozelandesi. Una svolta potrebbe arrivare martedì 15 giugno, quando ci sarà un incontro chiarificatore tra Grand Dalton, CEO del sodalizio capace di alzare al cielo la Coppa delle 100 Ghinee, e Aaaron Young, commodoro dello Yacht Club a cui fanno riferimento i Kiwi.

L’incontro servirà ufficialmente ad aggiornare il club sull’andamento delle trattative col Governo, ma è chiaro che si parlerà anche dell’ipotesi estero e su quel punto ci sarà un fortissimo braccio di ferro. Anche perché è improbabile che nelle prossime ore arrivino offerte economiche più generosi da parte delle istituzioni. Ribadiamo che la Coppa America è una manifestazione per circoli velici, i quali si affidano a dei team per cercare di portare a casa l’ambito trofeo. RNZYS si è affidato a Team New Zealand (sponsorizzato da Emirates nell’ultima campagna nel Golfo di Hauraki), il Circolo della Vela Sicilia aveva puntato su Luna Rossa nell’ultimo inverno (persa la Finale contro i Kiwi dopo averli impensieriti nella prima parte dell’atto conclusivo), il Royal London Yacht Club di Cowes aveva scelto Ineos Uk.

Il commodoro Young ha specificato: “Lo Yacht Club è fiduciario della America’s Cup, ma c’è un accordo che il club ha con la nostra squadra, Team New Zealand, e quindi è davvero una decisione che prenderemo tutti insieme. Abbiamo detto sempre che ci piacerebbe che l’evento si svolgesse in Nuova Zelanda, non credo che ne abbiamo fatto mistero. Dobbiamo lavorare attraverso questo processo e vedere se ciò è possibile, ci sono molte opinioni. Lavoreremo insieme per cercare di ottenere il miglior risultato, non solo per l’evento ma anche per noi che dobbiamo difendere la Coppa America“.

Tra 48 ore ne sapremo qualcosa in più, ma intanto il dove e il quando si disputerà la prossima edizione della manifestazione è ancora tutto da definire. L’ipotesi dell’Isola di Wight nell’estate 2023 sembra essere sempre più viva, per buona gioia di Ineos Uk, Challenger of Record. Senza dimenticarsi di scenari mediorientali appetitosi dal punto di vista economico. Luna Rossa attende di sapere, ma il sodalizio italiano ha già confermato che parteciperà alla prossima edizione: aspetta soltanto i dettagli per poter lanciare il proprio guanto di sfida dopo avere tenuto testa ai Kiwi nella finale di ormai tre mesi fa.

Foto: Credit ACE Studio Borlenghi America’s Cup Press

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