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Basket 3×3: Italia, donne a Debrecen, c’è la seconda chance per Tokyo. Le particolarità del Preolimpico ungherese

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Comincia quest’oggi il torneo Preolimpico di Debrecen, in Ungheria, il secondo e ultimo per cercare di ottenere il pass che porta alle Olimpiadi di Tokyo. L’Italia si presenta con la sua squadra femminile, leggermente rinnovata rispetto a quel che si è visto a Graz con l’ingresso di Giulia Rulli al posto di Marcella Filippi: invariate le presenze di Rae Lin D’Alie, Sara Madera e Chiara Consolini.

Andiamo a riepilogare la situazione dei due tornei: ad avere l’opportunità di giocarlo sono quei Paesi che non hanno avuto una squadra alle Olimpiadi nel basket normale a Londra 2012 e a Rio 2016, e questo vale sia per la selezione maschile che per quella femminile. Un discorso nel quale l’Italia è parte in causa, dato che l’ultima presenza a cinque cerchi l’ha marcata ad Atene 2004 con gli uomini, in quella che fu una memorabile cavalcata d’argento.

Ci sono sei squadre per il torneo maschile e altrettante per quello femminile, e in entrambi i casi i gironi sono due, da tre formazioni. Per gli uomini, da una parte Ucraina, Belgio e Slovenia, dall’altra Mongolia, Romania e Ungheria. Per le donne, su un fronte Olanda, Estonia e Ungheria, sull’altro Italia, Cina Taipei e Iran. Tutte passano ai quarti di finale, ma le prime vanno direttamente in semifinale e le altre affrontano i barrage. Una sola squadra guadagna il biglietto per Tokyo, perciò il torneo andrà realmente fino in fondo, a differenza dell’evento di Graz.

In campo femminile, le azzurre dovranno fare particolare attenzione alle formazioni europee. In particolare, l’Ungheria può schierare due ottimi talenti: Cyesha Goree, che ha da anni la doppia nazionalità e che da noi ricordiamo alla Reyer Venezia, e Dora Medygessy, che però a Graz non è stata esattamente nella miglior luce. Attenzione anche alle olandesi, che in Austria hanno visto nelle due Bettonvil e nella ventunenne Ilse Kuijt un team affiatato, al di là di risultati che non sono girati dalla parte giusta. Sul fronte estone da tenere d’occhio la diciannovenne Anna Gret Asi, già in ottima luce in ambito NCAA con Arizona. Meno possibilità per Iran e Cina Taipei, il che offre alle azzurre la possibilità del primo posto nel girone e di una semifinale tutta da disputare.

In campo maschile, invece, il pronostico non appare del tutto scontato. C’è la Slovenia nel ruolo di favorita, con il talento di Simon Finzgar, “la Sfinge”, sottolineato dal sito dedicato della FIBA con “Dove pensate che Luka Doncic abbia imparato tutti quei trucchi?”, quasi a sottolineare, scherzosamente ma non troppo, un collegamento tra la superstar dei Dallas Mavericks e il volto del 3×3 sloveno. Ma anche l’Ungheria vuol dire la sua con il duo Demeter-Ivosev, e dai giochi non escono nemmeno il Belgio, trascinato da Thibaut Vervoort, e la Mongolia di Dulguun Enkhbat.

Foto: fiba.basketball

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