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Basket femminile, Europei 2021: le convocate dell’Italia ai raggi X. Cecilia Zandalasini faro del gruppo di Lardo

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Le scelte di Lino Lardo per Valencia verranno rese note solo domani, ma c’è già parecchia curiosità per le 15 azzurre che si giocano i 12 posti per gli Europei che si giocano alla Fonteta (fulcro di un centro cestistico di livello altissimo) e a Strasburgo. Andiamo a scoprirle nelle loro caratteristiche, tra cifre e non solo.

#0 Jasmine Keys – L’ala-centro del Famila Schio viene da una stagione in cui è stata messa in campo da Pierre Vincent, in genere, circa 20 minuti a gara in campionato, assommando 6.1 punti e 4.8 rimbalzi di media. Per la vicentina classe ’97 ormai l’azzurro è una certezza: limitandosi al campo (perché il personaggio Keys è tutto da raccontare lontano dal parquet), c’è sempre una vena di sostanza che non guasta mai quando viene chiamata a dare il suo contributo.

#3 Nicole Romeo – 45% da tre: basta questo per definire una delle ragioni per cui la play di Ragusa si gioca uno dei posti nella Nazionale di Lardo che comincia nel giro di tre giorni l’avventura continentale. Numeri leggermente inferiori in termini di punti, ma c’è qualcosa in più in termini di assist (3.3) nell’annata in cui la Passalacqua è arrivata fino alle semifinali scudetto.

#4 Martina Bestagno – La pivot della Reyer Venezia ha potuto vivere la gioia dello scudetto, e da protagonista: basti pensare che gli 11.1 punti e 4.8 punti di media li ha realizzati in una squadra dove ha condiviso il palcoscenico con Temi Fagbenle e una sempre più sicura Gintare Petronyte, oltre che naturalmente con l’immarcabile Natasha Howard. La sua efficacia ormai è indiscussa, e anche in Nazionale ha il suo peso.

#5 Debora Carangelo – Non si completa un asse play-pivot senza una valida personalità nel primo ruolo. Carangelo non la si vede dai 9.5 punti (e 40% da tre) con 3.3 assist di media; la si vede, invece, nella capacità di mettere ordine in una squadra dal potenziale offensivo praticamente infinito come la Reyer di questa stagione. Aveva già meritato più volte la Nazionale in passato, ma stavolta ha una marcia in più.

#9 Cecilia Zandalasini – Quest’anno non è stato propriamente il migliore per quel che riguarda la superstar conclamata del movimento azzurro. Al Fenerbahce, infatti, ha trovato meno spazio, fatto che l’ha spinta ad accettare l’offerta della Virtus Bologna, che a questo punto le proprie grandi ambizioni non le nasconde più. Le partite importanti sono quelle che la mostreranno in tutto il suo repertorio di movimenti, quello con il quale vuole dimostrare che le sue qualità sono quelle di sempre.

#11 Francesca Pan – Magari in stagione non la si è vista sempre, ma ha scelto i momenti importanti per mettersi in luce, in azzurro come alla Reyer. La classe ’97 di Bassano del Grappa ha imposto il suo marchio soprattutto sulla finale scudetto, e all’esordio nelle qualificazioni con la Romania ha iniziato demolendo con quattro triple le avversarie. A tal proposito, non è soltanto una tiratrice che se entra in ritmo non si ferma più, ma quando chiamata alla responsabilità sa difendere eccome.

#12 Valeria Trucco – Ormai ex Ragusa, l’ala classe torinese classe ’99 è uno dei primi innesti del Geas Sesto San Giovanni. Cinzia Zanotti, nel presentarla, ha affermato di voler sviluppare di più il suo talento offensivo: il ragionamento verte soprattutto sul fatto che, a livello fisico, ha poco da invidiare a tante. E questo le consente di avere un ottimo impatto a rimbalzo.

#13 Valeria De Pretto – Quattro anni fa viaggiava a ritmi spettacolari a La Spezia, con 15 punti a gara. Oggi, a Schio, ha chiaramente ridotto quell’impatto (4.8 punti a partita), anche perché le richieste sono altre. L’ala scledense, per larga parte della stagione, è stata in campo una ventina di minuti ogni volta che ha allacciato le scarpe, e anche a rimbalzo (2.2) non ha demeritato.

#18 Mariella Santucci – Ragusa l’ha richiamata da Toledo (NCAA) per rimpinguare il reparto play, lei ha risposto non solo con una stagione solida, ma anche con una capacità di dividersi tra la costruzione del gioco e il lato realizzativo che conferma il lato vincente della scelta di Gianni Recupido e della dirigenza della Passalacqua. Le cifre alla prima annata in A1 sono queste: 8.1 punti, 3.4 rimbalzi, 3.7 assist.

#19 Martina Fassina – Classe ’99, tra i migliori talenti di questa generazione cestistica, si è dovuta trasferire in Polonia, a Lublino, per quest’anno: è stata la terza bocca da fuoco del club (nel quale ha avuto la compagnia di Ilaria Milazzo). 10.7 punti di media per lei, che ha ben figurato anche nelle tre amichevoli giocate dalle azzurre. Al di là degli Europei, una giocatrice come lei farebbe comodo a parecchie squadre in Serie A1.

#22 Olbis Andrè – 7.7 punti di media a Schio, un dato che per qualcuno farà storcere il naso. Ma, se si va a vedere il roster del Famila, c’è un chiaro ed evidente perché, che si chiama Sandrine Gruda. Nel ruolo di cambio del centro francese che ha dominato i parquet tricolori negli ultimi anni ha saputo destreggiarsi bene, anche tirando giù 4.7 rimbalzi a gara.

#23 Sabrina Cinili – Il suo ruolo non è tanto quello della realizzatrice (che non è mai stata), ma fa le funzioni di equilibratrice quando si trova in campo, un fattore che prescinde dai numeri (6.2 punti di media quest’anno a Schio). La rivedremo alla corte di Lardo a Bologna nella prossima stagione. Dal 2010 è nel giro azzurro, e parecchie delusioni le ha dovute vivere: è giunto il momento di invertire la rotta anche per lei.

#30 Beatrice Attura – Del blocco della Reyer lei è stata la novità: veniva da una stagione di livello a Vigarano e anche su un piano più alto la romana cresciuta a Dallas non ha sfigurato, anzi. Difficile vederla in campo per più di 20 minuti, più facile vederla sfruttare quelli che ha, con medie di 7.6 punti, 2.4 assist e 2.2 rimbalzi. Il che, nello stesso roster di Carangelo e Yvonne Anderson, vale.

#31 Lorela Cubaj – Sotto canestro il punto di riferimento è lei, che nell’ultima stagione a Georgia Tech (NCAA) ha assommato 12.5 punti e 11.5 rimbalzi. Una doppia doppia di media che, paradossalmente, non spiega neanche tutto: quello che piace di lei è l’altissimo bagaglio tecnico, grazie al quale già agli Europei del 2019 si era messa in luce. Potrebbe diventare una punta vera del gruppo azzurro, e non ci sarebbe da stupirsi poi tanto.

#41 Elisa Penna – 44% da tre di media, basta la parola. L’ala è ormai indiscutibilmente tra i punti di forza più importanti del clan azzurro: ha debuttato agli Europei nel 2017 e da allora non si è più fermata. In possesso anche di una mano educata dalla lunetta, anche in finale scudetto si è rivelata un fattore, con i 20 punti in gara-2 contro Schio. La vedremo giocare minuti, e palle, importanti.

Credit: Ciamillo

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