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Basket femminile, perché l’Italia resta sempre un’incompiuta in campo internazionale

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Gli Europei di basket femminile si sono conclusi ieri con il trionfo della Serbia in finale sulla Francia, ma per l’Italia erano già terminati da molto tempo. Un altro fallimento per la pallacanestro azzurra, con una squadra partita con l’obiettivo dei quarti di finale e della qualificazione ai Mondiali e che invece si è fermata addirittura agli ottavi per mano della Svezia.

I rimpianti sono davvero tantissimi, anche perchè il tabellone che si era venuto a creare per la squadra di Lino Lardo faceva davvero pensare in grande. Invece ancora una volta le azzurre sono cadute sul più bello, all’ennesimo esame della verità e lo hanno fatto contro una Svezia ridimensionata dagli infortuni e guidata da quel Marco Crespi che era stato proprio l’ultimo CT azzurro, con risultati non proprio soddisfacenti.

Una partita da incubo quella con le svedesi, con la squadra che si è incaponita a cercare le conclusioni da tre punti, senza trovare un rimedio a delle percentuali bassissime (appena sopra il 20%). Anche in difesa l’Italia è crollata sulle giocate delle gemelle Eldenbrink, finendo per salutare con largo anticipo un Europeo che poteva davvero essere quello della svolta. Il quarto di finale contro la Bielorussia era un sogno ad occhi aperti…

Eppure l’avventura non era iniziata male, con una sconfitta al supplementare contro la Serbia. Un ko incredibile, con un suicidio sportivo delle azzurre nell’ultimo minuto del quarto quarto. La successiva vittoria contro il Montenegro aveva confermato i buoni segnali, ma già dal successo troppo sofferto con la Grecia si sono accesi i primi campanelli d’allarme. Quelli che poi si sono ripresentati nella disastrosa sconfitta con la Svezia.

E’ un’Italia che ancora una volta nel momento di difficoltà maggiore si è aggrappata solamente a Cecilia Zandalasini, smettendo di giocare di squadra e affidandosi solo alle giocate della neo giocatrice della Virtus Bologna. Da sola, però, non si vince, anche perchè in questo Europeo non si è vista la miglior Zandalasini, che ha faticato con il tiro da fuori per tutta la manifestazione.

Il problema non è ovviamente Cecilia, ma una squadra che ancora una volta si è sciolta nel momento più importante, come già troppe volte era accaduto in passato. Il progetto Lardo probabilmente andrà avanti, anche se finora gli sbarchi dal basket maschile non hanno portato a grandi risultati. Provare ad affidare la panchina a chi ha vissuto da sempre e da dentro il settore femminile potrebbe essere un’idea vincente, ma in Federazione questa cosa finora non è mai stata presa in considerazione.

Quello che resta ora è un’Italia nuovamente incompiuta. Il gruppo è giovane e su di esso si può lavorare e far crescere ulteriormente, ma certe occasioni vanno prese al momento giusto e quella lasciata in questo Europeo è davvero troppo grande da dimenticare in fretta.

 

Credit Ciamillo

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