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Basket, Preolimpico 2021: i convocati dell’Italia ai raggi X. Melli, Mannion, Polonara e non solo per la sfida in Serbia

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La Nazionale azzurra, è vero, è priva di Marco Belinelli e Gigi Datome per problemi fisici e di Danilo Gallinari perché i playoff NBA gli impediscono di avere il dono dell’ubiquità. Ma quella messa insieme da Meo Sacchetti è una squadra di un livello interessante, perché comprende due NBA, stelle di Eurolega, un MVP in Italia e numerosi nomi di valore. Andiamo a vederli.

Marco Spissu, da quando è arrivato Gianmarco Pozzecco sulla panchina della Dinamo Sassari, è diventato il punto di riferimento nel ruolo di play (184 cm, 80 kg). Non servono solo le pur importanti cifre sia in campionato che in Champions League (13 punti e 5.5 assist di media in un caso, 11.6 e 6.9 nell’altro con status di miglior passatore della competizione) a definire l’uomo che a Sassari è nato e che sta attirandosi anche le attenzioni di una certa fetta d’Europa. L’infortunio patito con la Germania non gli ha impedito di esserci ed è una buona notizia: resta da capire se ha recuperato completamente, perché di Spissu nei minuti finali ce n’è sempre bisogno.

Nico Mannion, che poi è Niccolò volendo usare il nome completo, ha vissuto la sua prima vera stagione NBA ai Golden State Warriors. Non tutta, però: per qualche partita ha dovuto prendere la strada della G League, dov’è risultato abbondantemente di un altro livello. Per lui 12.1 minuti con 4.1 punti e 2.3 assist di media nell’annata, ma lo spazio non mancherà nel futuro più prossimo. E già nelle amichevoli il play (188 cm, 82 kg) figlio di Pace si è preso ben più di una responsabilità.

Stefano Tonut, guardia dell’Umana Reyer Venezia al centro dell’intrigo di mercato dell’estate con l’Olimpia Milano, 194 cm per 100 kg, è il primo MVP italiano della Serie A dai tempi di Gigi Datome (stagione 2012-2013). Un riconoscimento meritato: non sono solo i 16.2 punti di media, ma la testimonianza del fatto che il ventottenne canturino figlio di Alberto era già pronto da un pezzo per salire di livello. Quella di Belgrado può essere la sua grande occasione per splendere definitivamente nel panorama tricolore.

Nicolò Melli, alla seconda stagione in NBA, ha sofferto. Ma al trentenne che partì da Reggio Emilia per arrivare in America le cose, dopo i problemi con i New Orleans Pelicans (ci sarebbe da giurare che Stan Van Gundy qualche grattacapo con gli italiani lo abbia), sono migliorate dopo l’approdo ai Dallas Mavericks: 4 punti e 2.8 rimbalzi di media in 14.1 minuti, ma soprattutto tante giocate importanti e la stima del gruppo. Non è dato sapere se tornerà in Italia, ma l’ala-centro di 206 cm e 107 kg sarà pedina fondamentale vicino a canestro. E sarà anche capitano, anche se lo stesso “Nik” ci tiene a precisare: lo è pro tempore, quando torna Datome la fascia è sua.

Simone Fontecchio, da Pescara con furore. Ala di 203 cm per 95 kg, ha tentato la fortuna all’estero e ha avuto ragione: 11.9 punti di media a gara con il 42% da tre (10.6 e 38.8% in Eurolega), ma soprattutto la capacità di essere elemento fondamentale nella corsa, vittoriosa, al titolo di Germania dell’Alba Berlino. Una crescita esponenziale rispetto al periodo italiano, in cui non era forse mai stato messo davvero in grado di dimostrare il proprio valore.

Amedeo Tessitori, secondo molti, era destinato a non esserci. La ragione? Semplice: lungo tutto il finale di stagione è stato tormentato da una serie di problemi che andavano dagli infortuni al Covid-19 che lo hanno limitato in maniera fortissima. Al di là di statistiche o punti, se la sua forma sarà di buon livello, allora Sacchetti saprà di avere nel centro di 208 cm per 97 kg un’alternativa utile quando Melli dovrà riposare.

Giampaolo Ricci, ala grande di 201 cm per 102 kg, è in tutto e per tutto un uomo di Meo Sacchetti. Lo è perché, nell’esperienza a Cremona, l’attuale coach azzurro è riuscito a esaltarne le caratteristiche: spesso intorno ai 20 minuti a gara, riusciva in quelli a mettere insieme un basket solido sia in attacco che in difesa. Su questa strada ha continuato alla Virtus Bologna, dove è diventato un elemento imprescindibile. Guardare le statistiche (6 punti di media e poco più a gara), nel suo caso, è totalmente fuorviante.

Awudu Abass, ala piccola di 198 cm per 98 kg, ha avuto una parabola di stagione un po’ particolare. Ha iniziato davvero male, con scarsa fiducia, ma si è ritrovato soprattutto nel finale di stagione regolare, quando alla Virtus Bologna serviva lottare con le unghie e con i denti per strappare una posizione di rilievo nella griglia playoff. Per lui medie vicine ai 7 punti in Italia e ai 6 in Europa. Il comasco è stato tra i più validi già ai Mondiali di Cina; i suoi minuti di energia torneranno utili.

Riccardo Moraschini, molto semplicemente, ha dimostrato di poter giocare in Eurolega anche da protagonista. A Milano è riuscito a guadagnarsi la non scontata fiducia di un certo signor Ettore Messina, che è stato ripagato da prestazioni alle volte anche, se non decisive, quantomeno di grande importanza. Guardia di 194 cm per 99 kg, può anche portar palla per alcuni minuti, ma quando c’è da tirare, e da tre, non ha paura. Certo, qualche volta la licenza di prendere il treno verso il pitturato se la prende benvolentieri.

Michele Vitali, con buone probabilità, è il colpo di mercato più sottovalutato dell’estate italiana fino a questo momento. Elemento totalmente fondamentale del Brose Bamberg sia in campionato (15.3 punti) che in Champions League, la guardia di 196 cm per 88 kg ha preso la via della Reyer Venezia. Una delle sue caratteristiche potrà tornare molto utile nei finali: ha il 90% dalla lunetta.

Achille Polonara, l’uomo che non si ferma più. Ha sempre fatto, in carriera, tutte le cose andando per gradi. Quando è andato al Baskonia, la reazione di molti è stata: “è impazzito”. Non era impazzito per niente: sapeva di avere davanti un gigante come Shengelia, ma si è prima preso il suo spazio, poi caricato sulle spalle i suoi nel torneo che ha assegnato la Liga ACB nell’estate 2020, infine ha spiccato il volo tra campionato ed Eurolega nell’ultima annata. E adesso è arrivata la chiamata (ancora non ufficiale, ma ben nota) del Fenerbahce. Semplicemente, ormai è tra i 4 più forti d’Europa: 11.3 punti di media in Spagna, 12.2 in Europa, non bastano a spiegare un uomo da 202 cm per 102 kg.

Alessandro Pajola, il mastino della Virtus Bologna. Per lui non parla nessuna statistica, sarebbe perfino ingeneroso che fosse così. Il “Pajo”, a Bologna, è cresciuto fin dalle giovanili, ha osservato Milos Teodosic e Stefan Markovic, ha imparato e nel frattempo è diventato a loro complementare con licenza, a volte, anche di segnare. Ha meritato del tutto la chiamata azzurra. E sarà importantissimo, perché un difensore come lui in Italia è difficile trovarlo: a volte chi si attacca alla maglietta può anche essere 194 cm per 89 kg.

Credit: Ciamillo

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