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Ciclismo, Vincenzo Nibali potrebbe saltare le Olimpiadi. Lo Squalo dovrà convincere Cassani: i possibili convocati

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Davide Cassani, CT della Nazionale Italiana di ciclismo, sta iniziando a definire la composizione della squadra per le Olimpiadi di Tokyo 2021. Il tecnico romagnolo, che ha seguito il Giro d’Italia in moto per la Rai, deve selezionare cinque uomini per la prova in linea in programma sabato 24 luglio su un percorso particolarmente esigente a livello altimetrico. A differenza di quello che accade durante i Mondiali, dove le selezioni sono più ampie, il contingente per la rassegna a cinque cerchi è molto ristretto e dunque il compito del Commissario Tecnico è ancora più complicato e non è facile allestire una formazione perfettamente rodata che possa puntare alle medaglie.

Dopo il trionfo di Paolo Bettini ad Atene 2004 e l’argento di Davide Rebellin a Pechino 2008 (poi revocato a causa di una squalifica), l’Italia dovette accontentarsi del nono posto di Luca Paolini a Londra 2012 e a Rio 2016 dovette fare i conti con la caduta in discesa di Vincenzo Nibali, proprio mentre lo Squalo era lanciatissimo verso la conquista di una medaglia (probabilmente d’oro). Proprio il ciclista italiano era stato designato come punta dell’Italia per i Giochi di Tokyo, ma il rinvio di un anno a causa della pandemia ha cambiato un po’ le carte in tavola: il 36enne ha faticato terribilmente nell’ultimo anno e mezzo, tanto che il suo posto per le Olimpiadi non è più al sicuro.

L’alfiere della Trek-Segafredo ha avuto un colloquio con Davide Cassani al termine del Giro d’Italia, concluso al 18mo posto in classifica generale dopo tre cadute e dopo avere stretto i denti per onorare l’impegno con una corsa che gli ha dato tanto e a cui ha donato moltissimo (si era presentato in seguito a un’operazione per curare la frattura al radio del polso destro rimediata a inizio aprile in allenamento). Secondo quanto riporta la Gazzetta dello Sport, al momento lo Squalo non farebbe parte dei cinque titolari che il CT avrebbe in mente per le Olimpiadi.

La rosea si sofferma anche sui possibili azzurri: Damiano Caruso, reduce dal secondo posto alla Corsa Rosa (la sua presenza era già stata confermata da Cassani ai microfoni della Rai un paio di giorni fa); Alberto Bettiol, vincitore del Giro delle Fiandre 2019 e splendido trionfatore della tappa di Stradella con un finale da fuoriclasse; Gianni Moscon, ritornato a buoni livelli con prestazioni di qualità al Tour of the Alps e ottimo gregario di Egan Bernal; Giulio Ciccone, ritiratosi dal Giro d’Italia a causa di una caduta quando era ad appena 51” dal podio; Davide Formolo, quindicesimo in classifica generale alla Corsa Rosa. Per la prova a cronometro, invece, non ci sono dubbi: Filippo Ganna si presenterà da Campione del Mondo per puntare alla medaglia d’oro, probabilmente il secondo posto a disposizione sarà preso o da Bettiol o da Moscon.

Davide Cassani è stato molto chiaro nella dichiarazione rilasciata alla Gazzetta dello Sport: “Io voglio portare la formazione migliore come a Rio 2016. In Brasile, Nibali veniva dalla vittoria al Giro, adesso purtroppo la sua situazione è molto più delicata e per colpe anche non sue. Vincenzo è un patrimonio del nostro ciclismo: non lo so, vediamo come sta nei prossimi giorni e quali sensazioni potrà avere. La decisione arriverà per il Tricolore di Imola il 20 giugno“.

L’umore di Vincenzo Nibali non è certo dei migliori, avrà bisogno di una grandiosa prestazione ai Campionati Italiani, previsti tra tre settimane, per cercare di fare cambiare idea al CT. Il 36enne avrà ancora nella testa, ma soprattutto nelle gambe, dei numeri importanti per meritarsi una maglia azzurra all’ombra del Monte Fuji? Un trionfo con la Nazionale è l’unica cosa che gli manca in una carriera da sogno culminata con la vittoria di due Giri d’Italia, un Tour de France, due Giri di Lombardia e una Milano-Sanremo: ai Mondiali di Firenze 2013 fu quarto, ai Giochi di Rio 2016 cadde proprio sul più bello.

Foto: Lapresse

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