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Dove si disputerà la prossima America’s Cup? New Zealand rifiuta 100 milioni dal Governo: via da Auckland? Gli scenari

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Dove e quando si disputerà la prossima edizione della America’s Cup? Sono le due domande più frequenti tra gli appassionati di vela, che aspettano di scoprire i dettagli più importanti riguardo alla prossima edizione del trofeo sportivo più antico al mondo. Sono passati quasi tre mesi dal trionfo di Team New Zealand, capace di sconfiggere Luna Rossa in un’appassionante finale disputata nel Golfo di Hauraki. I Kiwi hanno già accettato la sfida lanciata da Ineos Uk subito dopo la conquista della Vecchia Brocca e devono decidere in quale località organizzare la kermesse.

Le ipotesi sul tavolo erano sostanzialmente tre: scontro diretto con Ineos Uk, senza altri sfidanti, all’Isola di Weight (dove tuttò iniziò nel lontano 1851); Coppa America in formato classico, con più sfidanti, o ad Auckland o in altra località da definire. Sulle date si è parlato di un arco temporale molto ampio, che spazia tra un possibile ritorno in acqua già nel 2022 (appare improbabile) e il 2024 (difficilmente si andrà oltre). L’ipotesi del testa a testa sembra essere definitivamente sfumata, ora Team New Zealand sta trattando con il Governo Nazionale per avere un supporto economico per mantenere la competizione nella baia di Auckland ed evitare trasferimenti in altri Paesi, attratti da ingenti offerte pecuniarie.

Secondo quanto riporta NZ Herald, la più importante testata giornalistica neozelandese, i Kiwi avrebbero rifiutato un’offerta di circa 100 milioni di dollari neozelandesi (circa 59,2 milioni di euro) da parte del Governo e del Consiglio di Auckland per mantenere la America’s Cup nel Paese. Michael Barnett, amministratore delegato della Auckland Business Chamber, è comprensibilmente amareggiato: “Li abbiamo sostenuti, abbiamo creato uno spettacolo che il resto del mondo ha guardato e ora lo sfruttano come un mezzo per andare altrove“.

La finestra per le trattative dura tre mesi e dunque scadrà il prossimo 17 giugno: mancano appena due settimane e sembra che il Governo abbia già avanzato la sua migliore proposta (che prevedeva anche l’utilizzo del Viaduct Harbour di Auckland). Si vocifera che i Campioni in carica volessero una borsa più sostanziosa, almeno il doppio rispetto a quella ricevuta (dunque attorno ai 120 milioni di euro).

Il sodalizio ha confermato di avere ricevuto la proposta, ma ufficialmente ha affermato di non avere preso ancora una decisione. Sembra una smentita d’ufficio, anche perché Barnett ha parlato come se avesse già incassato un “no” secchissimo: “Il pubblico, il Governo, la città di Auckland hanno stanziato centinaia di milioni di dollari per sostenere le loro campagne, ci deve essere sicuramente un rimborso piuttosto che andare dal migliore offerente. Per la città e tutto il Paese sarebbe un durissimo colpo, perderemmo diversi milioni di dollari“. Staremo a vedere quello che succederà nelle prossime due settimane.

Ma dove traslocherebbe la Coppa America? Si era parlato di Medio Oriente o di Cina, ma appare ancora tutto un po’ nebuloso. Luna Rossa ha già confermato più volte, per bocca del patron Patrizio Bertelli, che parteciperà all’evento e infatti ha già annunciato la ripresa degli allenamenti. Lo skipper Max Sirena sarà ancora alla guida, ormai in dirittura d’arrivo i rinnovi di contratto con i due timonieri James Spithill e Francesco Bruni, che tra l’altro nel weekend del 5-6 giugno saranno a Taranto per disputare la seconda tappa del SailGP.

Foto: New Zealand Credit ACE Studio Borlenghi America’s Cup Press

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