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F1, GP Francia 2021: Ferrari a Le Castellet per confermare i progressi recenti e pianificare il 2022

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Dopo una settimana di pausa, il Mondiale di Formula Uno si appresta a ripartire dall’autodromo di Le Castellet. Il Gran Premio di Francia si annuncia estremamente interessante per comprendere una serie di dinamiche legate al potenziale della Ferrari.

Non può essere negato come il Cavallino Rampante sia reduce dalla coppia di gare più positiva dell’ultimo biennio, poiché a Montecarlo e Baku la SF21 ha dimostrato di non temere alcuna rivale sul giro secco, tanto da permettere a Charles Leclerc di issarla in pole position per due sabati consecutivi. Nel longrun invece la Rossa non è altrettanto competitiva, ma sappiamo bene come si tratti di una tendenza conclamata dall’inizio del 2021. Tuttavia, il dato più interessante è rappresentato dal fatto che la Scuderia di Maranello sia improvvisamente e sorprendentemente tornata al vertice quantomeno in qualifica, palesando quindi una crescita di rendimento rispetto agli appuntamenti precedenti, dove l’obiettivo massimo era quello di ottenere la seconda fila.

Cionondimeno, c’è un colossale “però” da tenere in considerazione. Il Gran Premio di Monaco e quello di Azerbaigian si sono corsi su tracciati cittadini e con le mescole più morbide in assoluto. Situazioni anomale, che si ripeteranno raramente da qui a fine anno. Per esempio, nell’imminente GP transalpino, la mescola C5 che ha fatto volare in qualifica la SF21 non sarà disponibile. Inoltre, e soprattutto, il Paul Ricard sarà un autodromo permanente e non un circuito ricavato sulle strade aperte al traffico di tutti i giorni.

Proprio per questa ragione si attende con interesse il weekend, allo scopo di verificare se i progressi della Ferrari siano tangibili anche in contesti differenti da quelli affrontati tra fine maggio e inizio giugno. Sia chiaro, vedere le Rosse in lotta per la pole position anche in Francia sarebbe un sogno, con ogni probabilità destinato a rimanere tale. Sarà però intrigante capire ove si collocherà la Scuderia di Maranello rispetto a chi, verosimilmente, realizzerà il miglior tempo in qualifica.

Nella seguente tabella sono indicati i distacchi in termini di percentuale rispetto al poleman nei quattro tracciati tradizionali affrontati sinora. Nel caso di Imola, quello di Sainz è calcolato sul tempo nel Q2, dove è stato eliminato.

PISTA LECLERC SAINZ
SAKHIR 0,77% 1,37%
IMOLA 0,44% 1,06%
PORTIMAO 1,22% 0,88%
MONTMELO’ 1,00% 1,15%

Sarà un caso che Leclerc abbia sofferto maggiormente quando il time attack decisivo si è dovuto effettuare con la mescola C3, risultando più efficace con la C4? Lo spagnolo, invece, è stabile. Già sabato si potrà verificare se vi sono progressi tangibili anche negli autodromi permanenti. Domenica molto dipenderà da come si svolgerà la gara, ma se non dovessero esserci interruzioni o safety car, già vedere una Rossa tagliare il traguardo a circa 40” dal vincitore sarebbe un miglioramento da non disdegnare, considerati i risultati dei quattro succitati GP.

Il Paul Ricard non è il massimo della vita per le attuali caratteristiche della monoposto del Cavallino Rampante. La SF21 si esalta nelle curve lente, ma soffre in rettilineo. L’autodromo provenzale è dotato di entrambi, ma i tratti da percorrere in pieno sono preponderanti.

Al di là di questo, ogni gara deve essere presa come un’opportunità per effettuare test sul campo in vista del 2022. Durante il GP potranno arrivare importanti risposte in merito a eventuali progressi sull’usura degli pneumatici, soprattutto se dovesse fare molto caldo, una dinamica dimostratasi critica con le alte temperature del Bahrain. Già un miglioramento sotto questo aspetto sarebbe un segnale incoraggiante in merito alla capacità di reazione del Reparto Corse a stagione in corso, su cui soprattutto nel 2020 si erano addensate cupe nubi. Dopotutto, se si vuole tornare a lottare per il Mondiale nel 2022, sarà necessario anche saper evolvere prontamente la monoposto gara dopo gara. Ecco, quindi, quale sarà il grande test estivo della Ferrari in ottica futura. Verificare la propria abilità a rispondere in corsa alle problematiche generate dalla monoposto.

Foto: La Presse

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