Formula 1
F1, le 5 risposte attese dal GP di Azerbaijan. La Ferrari correrà in difesa? Hamilton e la Mercedes reagiranno?
Dopo Montecarlo, Baku. Il Circus della F1 sbarca in Azerbaijan e sarà ancora una volta un tracciato cittadino teatro della sfida n.6 di questo Mondiale 2021. Un circuito, però, dalle caratteristiche completamente diverse rispetto a Monaco: lungo 6.003 metri e composto da 12 curve a sinistra e 8 a destra, il layout presenta un rettilineo di partenza che misura ben 2.2 km che stresserà notevolmente sia la parte endotermica che quella ibrida delle power unit. Che cosa aspettarsi? Di seguito le 5 risposte attese di questo GP:
LA FERRARI CORRERA’ IN DIFESA?
La Rossa si presenta, dunque, all’appuntamento in terra azera per giocare di rimessa, usando una terminologia tipicamente calcistica, come ammesso da Laurent Mekies (direttore sportivo della scuderia di Maranello). In sostanza, su una pista nella quale la potenza del motore è tra gli aspetti più importanti, la Ferrari potrebbe soffrire, pagando ancora in termini di cv rispetto ai top-team. Pertanto, l’obiettivo sarà quello di massimizzare il proprio pacchetto, estraendo il meglio possibile dalla SF21 e non replicando gli errori del Principato.
LEWIS HAMILTON E LA MERCEDES REAGIRANNO?
Raramente si era visto un Lewis Hamilton così contrariato sul lavoro fatto dalla scuderia di Brackley. Del resto, accettare passivamente un settimo posto a Monaco non è nello stile dell’asso nativo di Stevenage. Indubbiamente, il sette volte iridato e la scuderia di Brackley vorranno reagire, considerando che la battuta d’arresto sulle vie monegasche è costata il primato delle classifiche piloti e costruttori in favore dell’olandese Max Verstappen e della Red Bull. La conformazione del layout potrebbe sorridere alla W12, dotata dalla power unit migliore del lotto. Di contro, la monoposto anglo-austriaca potrebbe avere qualche problemino in più su di un circuito che tradizionalmente non è stato così amico: Verstappen infatti non è mai salito sul podio e l’unica top-3 della squadra di Milton Keynes è stata quella dell’australiano Daniel Ricciardo che si impose a sorpresa nel 2017 in una gara a dir poco caotica.
PODI A BAKU
Mercedes – 5
Ferrari – 3
Force India – 2
Red Bull – 1
Williams – 1
LA MCLAREN SARA’ LA TERZA FORZA IN PISTA?
Ci si aspetta una McLaren forte. Carlos Sainz, pilota della Ferrari, nei precedenti weekend aveva sottolineato quanto la monoposto britannica fosse veloce su piste dove il propulsore ha un suo peso. Spinta dall’unità Mercedes, la vettura di Woking potrebbe far paura e prendersi il ruolo di terza forza in pista a discapito della Ferrari, replicando quanto già accaduto nel primo round di questa stagione in Bahrain. Una candidatura, se così la vogliamo chiamare, che potrebbe risultare rafforzata dall’eccellente Lando Norris. Norris è stato probabilmente la vera rivelazione dell’annata e non è un caso il terzo posto nella classifica mondiale riservata ai piloti. Pertanto, Lando potrebbe giocare ancora qualche brutto scherzo ai soliti noti.
L’ASTON MARTIN CONTINUERA’ LA SUA CRESCITA?
Curiosità c’è anche sul conto dell’Aston Martin. La monoposto britannica a Monaco è parsa decisamente in crescita. Il quinto posto del tedesco Sebastian Vettel e l’ottavo del canadese Lance Stroll fanno pensare che la scuderia abbia imboccato la via giusta per risolvere i grandi problemi di stabilità sul posteriore che si erano presentati all’inizio del campionato. In questo discorso, vi è anche un miglioramento di Vettel legato al feeling con la macchina. Su di un circuito quindi, dove la power unit Mercedes potrebbe fare la differenza, per il team gestito da Lawrence Stroll vi potrebbero essere delle prospettive interessanti.
QUANTO INCIDERANNO LE GOMME?
Per la prima volta per il GP di Baku sono state scelte le tre mescole più morbide della gamma Pirelli: C3, C4 e C5 sono state nominate rispettivamente P Zero White hard, Yellow medium e Red soft. Una gamma più morbida di uno step rispetto all’ultima edizione disputata nel 2019 ed è la stessa dell’ultima gara andata in scena a Montecarlo. Ciò potrebbe avere dei riflessi sulle strategie, dato che due anni fa la mescola hard non fu presa in considerazione da nessuno per la gara. In questo contesto, la C3 hard potrebbe giocare un ruolo importante nella gestione della corsa. L’asfalto della pista azera è uno tra i meno aggressivi dell’anno in termini di rugosità e di carichi sui pneumatici e la gamma di cui disporranno le squadre si giustifica anche per questo. “Da un tracciato unico nel suo genere ad un altro altrettanto particolare: Baku presenta molte differenze con Monaco, ma la precisione richiesta nell’evitare errori è la stessa. Per la prima volta portiamo in Azerbaijan le tre mescole più morbide della gamma P Zero, già viste quest’anno in azione a Monaco. La ragione di questa scelta sta nel fatto che nel 2019 la hard non fu utilizzata da nessuno per la strategia di gara, a differenza della medium scelta da tutti. Con questa nomination speriamo di vedere tutte e tre le mescole giocare un ruolo importante e, di conseguenza, strategie diverse in gara. In F1 c’è uno step tra le mescole, com’è già successo nel primo round in Bahrain: una scelta che crea una differenza netta tra le soluzioni disponibili e che dovrebbe portare a gare entusiasmanti e molto tattiche, su un tracciato sfidante che è famoso per la sua imprevedibilità”, il commento del responsabile F1 car racing Mario Isola.
Foto: LaPresse