Formula 1

F1: Mercedes-Red Bull, infuria la battaglia sull’ala posteriore. E a Baku potrebbero partire i reclami

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Infuria la battaglia tra Mercedes e Red Bull, e su tutta la linea, in vista del GP che si disputerà in Azerbaigian, a Baku: è sempre l’ala posteriore della scuderia la cui prima guida è Max Verstappen a far aggrottare parecchie fronti, soprattutto là dove girano le Frecce d’Argento.

La questione dell’ala posteriore molto flessibile della Red Bull, rimasta sostanzialmente silente a Montecarlo, rischia di esplodere su un circuito dove a un tratto misto si accompagna un enorme tratto rettilineo (o quasi) di 2.2 km. E Toto Wolff lascia intendere la possibilità di un reclamo: “Ritardare l’introduzione del nuovo test, per qualsiasi motivo, crea un vuoto giuridico e lascia la porta aperta alle proteste. E se si giungesse davanti alla Corte d’appello potrebbero volerci settimane prima di ottenere un risultato definitivo“. Ribatte Chris Horner sulla validità della vettura del suo team: “È stata progettata nel rispetto dei regolamenti e ad essi è sempre risultata conforme“. Ricordando, inoltre, come un cambio d’ala costerebbe mezzo milione di dollari.

La Mercedes, va ricordato, ha chiesto un inasprimento dei controlli alla FIA a partire dal GP di Francia, in base a una nota del regolamento tecnico, all’articolo 3.9.4, che limita la flessibilità dell’ala (non oltre i 3 millimetri se sottoposta a un test di carico statico con l’applicazione di 500 Newton per lato). Mercedes e McLaren, con dei video, avrebbero dimostrato che oltre quel carico ci sarebbe un’eccedenza rispetto al limite, per cui sarebbe nel paradosso di una regolarità e di una zona grigia.

Nel frattempo continuano le schermaglie verbali tra Lewis Hamilton e Max Verstappen. Inevitabili, vista la lotta tra i due per il Mondiale e soprattutto visto ancor più il duello generazionale che coinvolge il trentaseienne sette volte Campione del Mondo e il ventitreenne olandese che vuole detronizzarlo.

Foto: LaPresse

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