Ciclismo

Giro d’Italia U23 2021, Alois Charrin trionfa a San Pellegrino Terme. Terzo Baroncini

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Il transalpino Alois Charrin (Swiss Racing Academy) ha vinto la sesta tappa del Giro d’Italia U23 2021, la Bonferraro Di Sorgà-San Pellegrino Terme. Il giovane francese ha anticipato il grosso del gruppo con una sparata da finisseur. Al secondo posto si è piazzato il norvegese Tobias Halland Johannessen (Uno-X DARE), mentre Filippo Baroncini (Colpack Ballan) è giunto terzo. Juan Ayuso (Colpack Ballan) resta in maglia rosa.

La frazione ha visto il gruppo andare fortissimo sin dai primi chilometri. La fuga di giornata è partita dopo oltre cento chilometri e comprendeva ben tredici atleti, questi i loro nomi: Ben Turner (Trinity), Aaron Van der Beken (Lotto Soudal), Alessandro Verre (Colpack Ballan), Gabriele Petrelli (CT Friuli), Marijn Van den Berg (Groupama-FDJ), Emanuele Ansaloni, Andrea Cantoni (In Emilia Romagna), Jesus Peña (Colombia Tierra de Atletas), Marco Frigo (SEG Racing Academy), Jarrad Drizners (Hagens Berman Axeon), Eric Paties (Work Service Dynatek Vega), Manuel Belloni (Gallina Colosio Ecotek), Anthon Charmig (Uno-X).

Il plotone, sotto il forcing della V.C. Mendrisio, ad ogni modo, ha ripreso i tredici ai piedi dell’unica salita di giornata, il Selvino. Qui ci sono stati diversi attacchi. Prima è partito Ben Healy (Trinity) insieme al compagno Thomas Gloag e alla maglia rosa Juan Ayuso (Colpack Ballan), mentre, in un secondo momento, si è mosso il danese Asbjorn Hellemose (V.C. Mendrisio). Questi ha fatto il vuoto e ha scollinato con 20″ di vantaggio sul gruppo.

Il plotone, tuttavia, è andato a riprendere Hellemose sulla discesa del Selvino. Nel finale ci sono stati diversi scatti, ma colui che ha azzeccato i tempi è stato Alois Charrin che ha sorpreso tutti partendo all’ultimo chilometro. La tappa odierna, che è stata corsa a ritmi folli, rischia di rimanere nelle gambe di molti. Non il massimo dato che domani è in programma la frazione regina di questa Corsa Rosa U23, vale a dire la Sondrio-Lago di Campo Moro.

Foto: Valerio Origo

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