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MotoGP, GP Catalogna 2021: Montmelò sarà uno “swing track” nel duello tra Ducati e Yamaha
Archiviato il Gran Premio d’Italia, la MotoGP non si prende pause e si trasferisce nella penisola iberica. Domenica 6 giugno andrà in scena il Gran Premio di Catalogna. Si gareggerà in un autodromo, quello di Montmelò, dove i rapporti di forza tra Ducati e Yamaha sono tutti da scoprire.
Barcellona ha diversi punti in comune con il Mugello, a cominciare dal lunghissimo rettilineo in grado di esaltare la potenza del motore Ducati, oltre a diversi cambi di pendenza. Tuttavia, l’autodromo toscano è complessivamente più veloce rispetto a quello catalano, dove le pieghe sono generalmente più lente. La prova è datata appunto dalla velocità media sul giro, che guardando ai tempi recenti può essere facilmente confrontata nel biennio 2018-2019 (nel 2020 al Mugello non si è corso, mentre fino al 2017 a Barcellona anche le moto usavano l’assurdo layout della curva 13 utilizzato dalla F1).
2019
Pole MUGELLO – Marc MARQUEZ (Honda), media 178,9 km/h
Pole MONTMELO’ – Fabio QUARTARARO (Yamaha), media 167,4 km/h
2018
Pole MUGELLO – Valentino ROSSI (Yamaha), media 177,7 km/h
Pole MONTMELO’ – Jorge LORENZO (Ducati), media 168,8 km/h
Peraltro in questo 2021 si userà per la prima volta la nuova curva 10, che cancella una violenta staccata per sostituirla con una piega dove è più importante la percorrenza. In altre parole, un piccolo “favore” a Yamaha e un leggero svantaggio per Ducati. Non si direbbe un grande viatico per la Casa di Borgo di Panigale, soprattutto considerando come nel 2020 il marchio di Iwata abbia dominato la scena.
Infatti lo scorso anno Montmelò è stato un contesto dove le M1 non hanno avuto rivali. In qualifica hanno monopolizzato la prima fila, mentre in gara Fabio Quartararo ha vinto per dispersione. Yamaha avrebbe peraltro facilmente realizzato una doppietta se Valentino Rossi non fosse caduto a seconda piazza ormai acquisita. Al contrario Ducati nel 2020 ha sofferto tantissimo. Cionondimeno nel 2017 e nel 2018 sono state proprio le Desmosedici a trionfare, peraltro con due piloti diversi. Inoltre non va dimenticato come quella dell’anno passato sia stata un’edizione particolare, corsa a fine settembre anziché a inizio giugno come d’abitudine.
C’è quindi grande curiosità attorno all’appuntamento del weekend per capire quali possano essere i rapporti di forza tra Ducati e Yamaha. Parafrasando il concetto di swing state sempre in auge per le elezioni americane, verrebbe quasi da dire che il Montmelò potrebbe essere un autentico swing track nella lotta per l’Iride per capire chi, tra la Casa di Borgo Panigale e quella di Iwata, ha il coltello dalla parte del manico.
Di certo c’è che per Ducati sarebbe importante uscire vincitrice dallo scontro con Yamaha in quel di Montmelò, sia per riscattare quanto accaduto al Mugello, sia perché le successive due piste saranno decisamente sfavorevoli. Il 20 giugno si corre al Sachsenring, dove storicamente la Casa di Borgo Panigale ha sempre sofferto. Dopotutto la pista tedesca è piena zeppa di curve strette e molto lente, con un rettilineo di soli 700 metri. Invece il 27 giugno è il giorno di Assen, che al contrario è ricca di curve veloci, ma al tempo stesso è caratterizzata da continui cambi di direzione, fatto che rende fondamentale l’agilità e la ciclistica della moto.
Insomma, il circuito teutonico e quello olandese si annunciano nemici delle Desmosedici, nonostante queste abbiano palesato evidenti progressi rispetto al recente passato sulle lacune storiche. Tuttavia, dopo quello catalano si annunciano due GP da correre tutti in difesa rispetto a Quartararo e alla Yamaha. Dunque, meglio marcare quanti più punti possibili a Barcellona, perché poi ci sarà da soffrire rispetto anche ad altre Case. Vengono in mente soprattutto la Honda, che a al Sachsenring è imbattuta dal 2010, e la Suzuki, la quale si direbbe fatta apposta per esaltarsi ad Assen.
Foto: MotoGPpress.com