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MotoGP, GP Olanda 2021: la Yamaha pronta a dettare legge ad Assen, ma occhio a KTM e Suzuki

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Vi ricordate quando, da bambini, si giocava al classico “M’ama o non m’ama?” sfogliando la margherita appena raccolta? Bene, l’andamento degli ultimi anni del Gran Premio d’Olanda di MotoGP assomiglia parecchio a questo simpatico gioco infantile. Sostituite il verbo amare, o non amare, però, con Yamaha e Honda. Fino all’ultima gara disputata ad Assen, infatti, l’alternanza delle Case vincitrici è stata quasi incredibile.

Dopo il successo di Casey Stoner su Ducati nel lontano 2008, infatti, abbiamo visto vincere Valentino Rossi (Yamaha) nel 2009, quindi Jorge Lorenzo (Yamaha) nel 2010, Ben Spies (Yamaha) nel 2011, quindi Casey Stoner (Honda) nel 2012, di nuovo Valentino Rossi (Yamaha) nel 2013, Marc Marquez (Honda) nel 2014, Valentino Rossi (Yamaha) nel 2015, Jack Miller (Honda) nel 2016, Valentino Rossi (Yamaha) nel 2017, Marc Marquez (Honda) nel 2018 e, infine, prima della sosta per pandemia, Maverick Vinales (Yamaha) nel 2019.

Un petalo alla volta, quindi, Yamaha e Honda hanno dettato legge sul tracciato della Drenthe. L’Università della moto ha laureato a pieni voti le due Case nipponiche che, anche in questo caso, partono con i favori del pronostico, soprattutto pensando a quella di Iwata. La M1, dopotutto, gara dopo gara, si sta confermando una moto pronta a battagliare per il successo su ogni tipo di tracciato, con un Fabio Quartararo che può centrare pole position e vittoria in ogni occasione. Starà a Maverick Vinales, Franco Morbidelli e Valentino Rossi fare da cast di supporto al francese nella sua rincorsa al titolo.

Quali altre moto, quindi, potrebbero opporsi alla Yamaha nel prossimo fine settimana di gare? Vedendo lo storico della pista olandese si potrebbe dire Honda, ma mai come quest’anno il colosso giapponese appare lontano dal poter partire favorito in un weekend di gara. La  RC213V continua a essere una moto complicata da guidare per cui non è affatto scontato che il team Repsol o quello LCR, possano essere davvero della partita. La vittoria di MM al Sachsenring potrebbe essere stata una meravigliosa eccezione. Il Cabroncito proverà a smentire questa sensazione. Attenzione, piuttosto, alla Suzuki, una moto duttile e maneggevole (ideale quindi sulle curve iconiche di Assen) ma che difetta a livello di potenza in maniera sensibile. L’ultimo successo olandese di una moto di Hamamatsu è dato 1993 con Kevin Schwantz, quando Joan Mir doveva ancora ampiamente nascere…

E la Ducati…? Come detto in precedenza la scuderia di Borgo Panigale non sale con un proprio pilota sul gradino più alto del podio della gara “oranje” dal 2008 e, per il lay-out della pista, non sembra disporre di una GP21 che possa dettare leggere. Visti i miglioramenti di quest’anno sarà sicuramente inserita nella battaglia per i piani alti della classifica con tutti e quattro i piloti, da Francesco “Pecco” Bagnaia a Johann Zarco, da Jack Miller a Jorge Martin, ma pensare ad una vittoria ancor prima di dare il via al weekend appare un po’ troppo pretenzioso.

Un occhio di riguardo, invece, lo meriterà la KTM. Eccome. La moto austriaca ha messo in atto miglioramenti notevoli da quando ha cambiato la livrea e potrebbe essere un punto di riferimento ad Assen con la sua capacità di curvare nel migliore dei modi e un comportamento davvero interessante con le gomme. Miguel Oliveira e Brad Binder proveranno a confermarsi protagonisti della top class, con ambizioni assolutamente legittime.

Credit: MotoGP.com Press

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