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MotoGP, Jack Miller: “La Ducati può essere la sorpresa del weekend”. Poi si becca con Quartararo sui track limits…

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Jack Miller è ormai una consolidata realtà della MotoGP, poiché a conti fatti è il centauro che ha marcato più punti a partire dal Gran Premio di Spagna.  Certo, l’australiano ha ancora 25 lunghezze di ritardo da Fabio Quartararo, ma ora come ora deve essere giocoforza considerato un candidato al titolo mondiale. Riuscirà Jackass a proporsi quantomeno sul podio in un contesto teoricamente ostile alla sua Ducati? Ecco quanto ha dichiarato Miller durante la conferenza stampa dei piloti antecedente al Gran Premio di Germania.

È un tracciato speciale per me, perché proprio qui dieci anni fa ho effettuato il mio debutto nel Motomondiale, tra l’altro proprio su questa nel 2014 ho disputato una delle mie migliori gare in Moto3. In MotoGP, invece, ho avuto tanti alti e bassi. L’ultima volta che abbiamo corso in Germania, nel 2019, le cose non sono andate male per me. Ho avuto una bella bagarre con Dovi e Danilo [Petrucci, ndr], chiudendo sesto appena dietro a loro. Non vedo l’ora di girare su questa pista con il pacchetto 2021, perché è decisamente migliore di quello di due anni fa. Penso che potremmo essere sorpresi dalle performance della nostra moto”.

“A tanti il Sachsenring non piace, ma io non sono d’accordo, perché è una pista particolare. Ha determinate caratteristiche che la rendono unica e ogni tanto è bello gareggiare su un autodromo differente. Voglio dire che ci sono tanti circuiti molto simili tra loro, questo invece ha una propria identità, è completamente diverso dagli altri e questo lo rende sicuramente interessante”.

“Il Sachenring non è una pista Ducati? Secondo me non è tanto male per noi, le curve sono come in tanti altri tracciati, si sta tanto in percorrenza e soprattutto qui ci sono pochi cambi di direzione. Questo non è un male. Ad Assen, invece, rischia di essere più difficile proprio per i tanti cambi di direzione. Comunque adesso pensiamo alla Germania. Sono convinto che in questo 2021 faremo meglio del 2019. Certo, alcuni tracciati possono non essere ottimali, ma il nostro obiettivo è quello di trasformare piste ‘non-Ducati’ in piste ‘un po’-Ducati’

È stato chiesto poi a Miller un suo pensiero su quanto accaduto a Quartararo a Barcellona. È stato giusto penalizzarlo tre ore dopo la fine della gara? “Le cose stanno così adesso, la tuta si è aperta e bisognava prendere una decisione. Ci hanno impiegato tre ore, ma è una questione relativa alla race direction. Forse hanno voluto capire bene cos’era successo prima di prendere qualsiasi decisione ed esporre la bandiera nera”.

In termini di track limits Miller ha beccato Quartararo, che ha criticato una delle due penalità ricevute a Barcellona, quella per essere andato largo alla prima curva. Jack, invece, ha detto. “Io penso che alla fine della fiera nessuno ami l’arbitro in una partita di calcio, però è un ruolo fondamentale. La race direction, quindi, è fondamentale. [Si volta verso Quartararo, ndr] Ti lamenti di essere stato penalizzato nonostante tu abbia perso 3 decimi, ma la regola per la quale si evita la penalizzazione solo se si violano i track limits e si va più lenti di almeno 1 secondo ce l’abbiamo da tre anni. Tra l’altro a Barcellona non sei stato l’unico a dover fare un long lap penalty per essere andato largo alla curva uno, è successo anche Nakagami. Abbiamo voluto queste regole in sede di safety commision, perché si va sempre più veloci e sempre più larghi, sono state pensate per la sicurezza. Inoltre non dimentichiamoci delle chicane. Una volta c’era la ghiaia e non ci andava nessuno, invece adesso ci sono certi piloti che hanno cominciato a passarci sopra anche sei volte nel corso di una gara, traendo un grande vantaggio. Le regole sono regole e sono indispensabili. Nessuno ama l’arbitro, ma ci deve essere qualcuno che ricopre tale ruolo”.

Il fatto che il factory team Ducati non abbia una punta designata potrebbe alla fine danneggiarla nella corsa al titolo contro Quartararo? “Più la Ducati è forte, meglio è per tutti noi, perché il campionato è lungo. Chi sarà messo meglio verrà sostenuto più avanti. Ci saranno piste dove Pecco sarà il più veloce tra noi, altre dove Johann sarà il migliore e altre ancora dove sarò io il più performante. Alla fine credo che sia solo un bene per il team avere quante più opzioni possibili”.

Foto: MotoGPpress.com

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