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MotoGP, la Francia non ha mai vinto un titolo nella classe regina. Con Quartararo e Zarco sembra l’anno buono

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Francia al potere in MotoGP? Ci sono delle basi solide. Sì, perchè Fabio Quartararo nella classe regina sembra essere entrato in quella modalità secondo cui la moto è la continuazione del proprio corpo e la mente è connessa alla centralina della YZR-M1. No, non si vuol paragonare Fabio al Neo di Matrix, però la sensazione è che lui sia “L’eletto” della top-class.

Dopo un 2020 all’insegna dell’amarezza e della delusione, il transalpino è in una nuova dimensione. 4 vittorie e 2 secondi posti da associare a 5 pole e a 8 prime file (solo nel GP di Doha assente dalla top-3 del time-attack) rafforzano questa idea e la sensazione è che questo titolo iridato sia sempre più nelle sue mani. L’ultimo sigillo ad Assen, l’Università del Motociclismo, è stato da 30 e lode e la laurea di campione del mondo a maggior ragione non è così lontana.

Scorrendo l’album dei ricordi nella classe regina non ci sono successi francesi che possano rappresentare un riferimento o un principio per cui quello che sta facendo Quartararo è unico. In una categoria che nell’ultimo ventennio ha visto Italia e Spagna scambiarsi il testimone di guida, l’anomalia transalpina potrebbe rappresentare una forte discontinuità, considerando la giovane età dell’alfiere di Iwata e l’ascesa di un Johann Zarco che tra le fila della Ducati Pramac è in piazza d’onore.

Johann, due volte iridato in Moto2, sta sorprendendo per la sua costanza in sella a una moto non facile come la Rossa, parlando poi della GP20 (modello dell’anno scorso). Le qualità di guida del francese non si discutono e questo sicuramente qualche segnale d’allarme l’ha fatto scattare nel Team Factory, visto che i risultati di Francesco Bagnaia e di Jack Miller non sono stati così continui come quelli di Zarco.

E così, se è vero che la Francia calcistica negli Europei 2021 ha fallito miseramente, sembra proprio che quella motociclistica possa fregiarsi di un titolo prestigioso e mai ottenuto in passato.

Foto: LaPresse

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