MotoGP

MotoGP, restano due gare a Valentino Rossi prima della pausa estiva. Poi la scelta sul ritiro

Pubblicato

il

Le prossime due settimane potrebbero essere cruciali per il futuro di Valentino Rossi. Il Dottore ha infatti rivelato che la pausa estiva sarà il momento in cui prenderà una decisione in merito al proprio futuro agonistico, ovvero se continuare o meno la propria carriera anche nel 2022.

Finora i risultati scarseggiano, perché mai il tavulliese si era trovato in una situazione così deficitaria dal punto di vista della competitività, come peraltro già spiegato settimana scorsa. Pertanto, quanto accadrà tra il Sachsenring e Assen potrà acuire l’attuale sofferenza in caso di esito negativo dei GP, oppure accendere un barlume di speranza nel caso vi sia una crescita di rendimento. Cionondimeno, sono due le variabili da tenere in considerazione in merito all’eventuale presenza in pista di Rossi nel 2022.

VARIABILE #1, LA VOLONTA’ DI VALENTINO
Innanzitutto, bisognerà capire quali saranno le motivazioni del Dottore. Se non dovesse più esserci la voglia di lottare impantanato tra il centro e la coda del gruppo, mentre gli altri si giocano podi e vittorie, allora si arriverebbe automaticamente al triplice fischio di una carriera lunga un quarto di secolo.
Viceversa, se nell’animo del sette volte Campione del Mondo della classe regina dovesse esserci la volontà di non volersene andare in silenzio nella notte, ma di avere un’ultima occasione di sfidare ancora una volta i suoi rivali, ricordando a tutti che se la MotoGP è così popolare è anche per merito della sua persona, in questo caso entrerebbe in gioco la seconda variabile.

VARIABILE #2, LA VOLONTA’  DI INVESTIRE SU ROSSI
Ammettiamo che Valentino decida di proseguire, Yamaha e Petronas vorranno investire su un quarantatreenne in evidente parabola discendente? Con tutta la dovuta ammirazione per quanto realizzato in passato, a oggi, 14 giugno 2021, affidare una moto a Rossi significherebbe averne una di meno in pista. Parlano i risultati, analizzati con dovizia di particolari lunedì scorso. A parità di mezzo il Dottore è lontano dalla competitività dei compagni di marca e non può neppure contribuire allo sviluppo della M1, perché chiaramente a Iwata si privilegerebbero indicazioni e stile di guida di chi è attualmente in testa al Mondiale.

D’accordo, il quarantaduenne tavulliese non è solo un pilota, è anche un brand, ma l’interesse può essere generato solo da risultati di peso, anche sporadici sia chiaro, i quali però al momento mancano del tutto. Un Valentino in grado di tenere il rendimento di inizio 2020 avrebbe assolutamente ancora senso in un team e in MotoGP, ma il Rossi attuale fatica a essere persino un’attrazione mediatica. Che interesse può suscitare se gli obiettivi massimi sono l’ingresso nel Q2 al sabato e nella top-ten la domenica?  Volontà del Dottore a parte, ci sarà chi vorrà dargli fiducia?

Certo, potrebbe pur sempre esistere l’ipotesi pilota-proprietario allo stesso tempo, ma questo doppio ruolo rischia di andare a discapito di uno tra Luca Marini e Marco Bezzecchi, considerati i “promessi sposi” del nascituro team di MotoGP VR46. Inoltre, se la struttura dovesse accordarsi con la Casa di Borgo Panigale, potrebbe persino significare il divorzio dalla Yamaha e un clamoroso ritorno in sella a una Ducati, dieci anni dopo l’addio avvenuto nel 2012.

Però secondo alcune indiscrezioni giunte dalla Spagna, Assen potrebbe addirittura essere la gara d’addio di Rossi, che lascerebbe il Motomondiale a stagione 2021 in corso. Sarà vero? Ormai non ci si può stupire più di nulla.

Insomma, ci sono due grossi nodi da sciogliere. Il primo riguarda solo ed esclusivamente il tavulliese e la sua volontà di proseguire, il secondo è invece ben più ingarbugliato, poiché innescherebbe una serie di dinamiche da esplorare. Tutto, in ogni caso, partirà dalla scelta di Valentino. Il resto saranno conseguenze della stessa.

Foto: MotoGPpress.com

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Exit mobile version