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Nuoto, pagelle Settecolli 27 giugno. Francesca Fangio, la rana che mancava. Sara Franceschi in crescita continua

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COSTANZA COCCONCELLI 7: Quarta gara e quarto personale migliorato. Il futuro della rinascita della velocità azzurra passa anche da lei.

MATTEO RESTIVO 8: Prima o poi, quando sente profumo di grande manifestazione internazionale, piazza la prestazione di altissimo spessore. Un decimo lo divide dal minimo per Tokyo ma merita di esserci a completamento di un quinquennio in cui è riuscito, nonostante i suoi impegni lavorativi, a farsi trovare pronto nei momenti giusti.

MARGHERITA PANZIERA 7.5: Non è al meglio ma riesce sempre a rubare l’occhio per la qualità della nuotata e i tempi di spessore anche quando non ci sono rivali all’altezza e la condizione lascia a desiderare. 2’08” fatto in scioltezza chiama una prestazione di alto livello fra un mese: l’occasione è ghiotta.

THOMAS CECCON 7: A completamento della tre giorni romana arriva anche un buon 50 farfalla, a due decimi dal record italiano. Sta scaldando i motori.

ALESSIA POLIERI 7.5: Esce dal letargo (a volte forzato per via di problemi fisici) e piazza la zampata a sorpresa, riportandosi idealmente alla semifinale europea di Londra che la portò dritta a Rio. Il tempo non è dello stesso livello ma, alla vigilia della stagione in corta, l’Italia potrebbe aver ritrovato un’atleta che sul podio a livello internazionale ha dimostrato di saper salire.

FRANCESCA FANGIO 9: E’ l’atleta del giorno. Alla rana azzurra al femminile mancava una interprete di alto livello nei 200 rana ed ecco che, fra Budapest e Roma, la livornese di stanza a Milano va a colmare questa lacuna. per l’eccellenza assoluta serve limare ancora qualcosa (si parla di secondi) ma la strada verso l’altissimo livello è imboccata.

STEFANO DI COLA 7: Bella gestione di gara. Si prende il posto per Tokyo, probabilmente nella gara individuale ma per una grande staffetta servirà di più.

FILIPPO MEGLI 6.5: Il 48″9 dei 100 faceva sperare in un grande tempo ma ancora una volta, come a Riccione e come a Budapest, gli manca lo spunto nelle ultime due vasche. A Tokyo ci sarà ma il rischio è trovarlo solo nella staffetta, lui che ha saputo toccare per quinto al Mondiale di Gwangju. Spesso, però, contro la sfortuna c’è poco da fare.

ALBERTO RAZZETTI 8: Si attendeva una conferma e la conferma è arrivata, puntuale. Con una rana così può seminare il panico anche a livello mondiale nei 200 e forse anche nei 400 misti. Sta prendendo sempre più coscienza delle sue qualità e capacità e si avvicina con grande fiducia a Tokyo.

SIMONA QUADARELLA 7: Voleva il tris e tris è stato. Gestione come sempre impeccabile della classica gara dei 400 in cui è favorita. Chiude con 2 secondi in più rispetto al crono che le servì a Budapest per conquistare l’oro ma la strada sembra quella giusta.

SARA FRANCESCHI 8: Dopo stagioni a cercare il cambio di passo, adesso sembra davvero essere entrata in una nuova dimensione. Ha trovato continuità su ottimi livelli, stilisticamente impeccabile. Può limare ancora qualche difetto e andarsi a prendere quel recotrd italiano che oggi ha solo sfiorato e che potrebbe servire per disputare una finale olimpica.

FABIO DALU 7.5: In una gara senza i big va a prendersi una vittoria di prestigio, di quelle che segnano una carriera nei 1500 stile libero. Nel sottobosco italiano c’è un atleta che recupera un secondo nelle ultime due vasche ad un finalista europeo come Kalmar e chiude a 15’07” il 1500 su un palcoscenico tutt’altro che anonimo. Non male.

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