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Roland Garros 2021: Barbora Krejcikova, rimonta e finale in una sfida spettacolo. Maria Sakkari si arrende dopo oltre tre ore
Barbora Krejcikova completa una delle cavalcate più rimarchevoli della storia recente del Roland Garros: la numero 33 del mondo, già protagonista di una gran bella scalata nel corso dell’anno, è in finale nello Slam parigino. Tre ore e 20 minuti di battaglia servono per battere la greca Maria Sakkari per 7-5 4-6 9-7, con la folla del Court Philippe Chatrier sempre più catalizzata dallo spettacolo in corso minuto dopo minuto. Ci sarà una prima campionessa Slam sabato, dal momento che l’avversaria è Anastasia Pavlyuchenkova. E contro la russa porterà dentro, come ribadito anche a Mary Pierce dopo la fine, il pensiero e l’insegnamento che fu della compianta Jana Novotna.
Il primo set comincia non esattamente sotto il segno della stabilità al servizio, dato che le due giocatrici si tolgono il servizio a vicenda per tre volte. Le cose sembrano poi stabilizzarsi, ma nel quinto game la greca perde due chance del doppio break e la ceca, invece, recupera per poi allungare sul 5-3 con un bel lob in corsa su smorzata di Sakkari. Quest’ultima, però, si arrabbia e porta a casa otto punti di fila, salvo poi perdere il filo del discorso sul 5-5 e cedere ancora due game, stavolta in modo fatale per l’esito del parziale.
Decisamente non contenta di quanto accaduto poco prima, l’ellenica decide per la necessità di premere il piede sull’acceleratore e vola via sul 4-0, prima di subire un calo che le fa perdere uno dei due break di vantaggio, con l’ulteriore dimostrazione che Krejcikova è ancora lì e intende giocarsela fino in fondo. Si rivela più complicato del previsto, per Sakkari, andare a chiudere il set: sono tre le chance a disposizione, e soltanto con l’ultima, con un grande passante incrociato di rovescio, arriva l’approdo al parziale decisivo.
La sfida inizia ad alzarsi di livello in modo notevole, dopo aver già messo in mostra più che validi sprazzi di tennis non certo simile a quello delle maestre della potenza. La greca è la prima a scappare con il break nel terzo game, non recuperato immediatamente nonostante una chance per Krejcikova, e per la ceca non sembrano esserci i mezzi per rimettere in piedi la situazione. Sul 5-3 in proprio favore, e in risposta, Sakkari ha un match point, che viene annullato splendidamente dalla sua avversaria, che pochi minuti dopo, giocando quasi all’antica e stringendo le traiettorie, trova la parità.
Cominciano per la greca i guai: sul 6-7 è costretta a fronteggiare tre chance per chiudere da parte della ceca (di cui una guadagnata con un nastro fortunatissimo). Sulla prima il rovescio di Krejcikova è lungo, sulla seconda una serie di rovesci sul lato destro è decisiva, sulla terza c’è il secondo ace. Sul 7-8 un doppio fallo regala alla ceca un quarto match point, sul quale una palla chiamata fuori a Sakkari si trasforma in buona per intervento del giudice di sedia. Il punto si rigioca e la greca trova servizio e rovescio, prima di concedere con il dritto una quinta opportunità a Krejcikova. Quella buona: palla corta mal giocata, facile rovescio lungolinea della ceca e match concluso.
Krejcikova, che è ancora in semifinale nel torneo di doppio, può ancora aspirare a diventare la prima giocatrice dai tempi proprio di Mary Pierce (2000) a portare a casa entrambi i tornei nella stessa edizione. L’ultima finalista sui due fronti è stata la ceca Lucie Safarova nel 2015. Sempre molto simili le statistiche nel corso del match, ma un po’ più incisiva la venticinquenne di Brno nel parziale decisivo, con un rapporto vincenti-errori gratuiti di 17-23 contro l’11-27 di Sakkari.
Foto: LaPresse