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Roland Garros 2021: Berrettini, Sinner, Musetti e Cecchinato, i quattro moschettieri azzurri vincono e convincono a Parigi
Cinque italiani al terzo turno al Roland Garros, di cui almeno uno (per derby) negli ottavi. Si può parlare senz’altro bene della campagna italiana al Roland Garros fino a questo momento, sia per quanto compiuto da Fabio Fognini fino a ora nella parte bassa del tabellone che per le gesta di Matteo Berrettini, Jannik Sinner, Lorenzo Musetti e Marco Cecchinato in quella alta.
Per quanto riguarda il numero 1 d’Italia, ancora conferme nel match con l’argentino Federico Coria, che mai lo ha messo in reale difficoltà. Questa volta non ci sono stati veri cali al servizio, con il romano sempre in controllo e che conferma le buone sensazioni che si sono viste già con il giapponese Taro Daniel. Sembra sempre più vicino il nuovo faccia a faccia con Roger Federer, se non altro perché anche il sudcoreano Soonwoo Kwon non appare con delle vere armi in grado di far male al numero 9 del mondo.
E proprio di Kwon parlando, vale la pena sottolineare la bontà della sua partita con Andreas Seppi, apparso peraltro un pochino meno preciso rispetto a due giorni fa. Per lui l’approdo al terzo turno al Roland Garros è sostanzialmente sorprendente, perché il suo gioco fatto di aggressività si adatta piuttosto male al rosso, e riesce a trovare migliore applicazione sul veloce. Questo motivo, unito all’esperienza ormai chiara di Berrettini a questi livelli, fanno sì che il romano sia chiaramente favorito.
Un capitolo a parte merita il derby italiano tra Jannik Sinner e Gianluca Mager. Solida la prestazione dell’altoatesino, ma davvero bella quella del sanremese, che si scuote dopo un primo set in cui è travolto e riesce a tenere il passo per due parziali e mezzo rispetto al più giovane e illustre connazionale. Per il vincitore una performance che fa chiaramente capire come la forma e la fiducia stiano sia arrivando che tornando, per lo sconfitto un punto da cui ripartire e con cui dimostrare, una volta di più, che molti dei risultati degli ultimi due anni non sono assolutamente un caso. Per quel che riguarda Sinner, il confronto con lo svedese Mikael Ymer riporta a fantasmi del passato, ma in quest’occasione è l’azzurro il favorito, se non altro perché ormai si trova su un livello superiore rispetto a quello del suo futuro avversario. Attenzione, però: lo scandinavo è abituato a scalpi in stile Monfils, perciò non va sottovalutato.
Lorenzo Musetti contro Yoshihito Nishioka aveva perso molto di recente, a Parma. Ma ha fatto tesoro di quella sconfitta, è riuscito a gestire un complicato primo set ed è riuscito a portarlo a casa, prendendo lo slancio per i successivi due, vinti abbastanza comodamente. Una prova non solo di forza, ma anche di carattere e soprattutto di maturità che sta arrivando per il giovane toscano. Una nota particolarmente interessante risiede in una delle dichiarazioni da lui rese in questi giorni: la pressione è qualcosa che già conosce, dai tornei junior, e che ha già iniziato a imparare a gestire. Un segnale di grande interesse per uno dei giocatori a cui viene pronosticato un futuro roseo, ma che sta anche catturando l’attenzione di tanti appassionati che stanno cercando qualcuno a cui affidarsi per la variabilità del gioco. Proprio questo capitolo riporta a un’altra riflessione: pur nella sua straordinaria capacità di giocare e vincere i match con giocatori nei primi 50 del ranking ATP, Musetti potrebbe aver ancora bisogno di qualche tempo in più per la crescita completa, proprio perché a volte non è facile mettere insieme tutti gli elementi. Ma già ora Musetti, col suo repertorio, sta facendo ottime cose.
Infine, è la volta del suo futuro avversario, Marco Cecchinato, con cui potrebbe prospettarsi un confronto davvero interessante soprattutto sul piano tecnico (tradotto: match divertente in arrivo, potenzialmente). Alex de Minaur l’aveva già affrontato a Parigi nello scorso settembre. Quella volta aveva battuto l’australiano per tre set a zero, disintegrandone la tenuta mentale dopo due game da mezz’ora abbondante complessiva, mentre in quest’occasione non è servito arrivare a tanto. Ottimo il primo set, perfetto il secondo, terzo con un ritorno di fiamma dell’avversario e quarto condotto da par suo, per il ritorno ai sedicesimi dove l’anno scorso fu fermato dal tedesco Alexander Zverev. Ed è questo il sorriso con cui si chiude una bella giornata italiana.
Qualche parola va infine spesa sulla questione femminile. Jasmine Paolini era sfavorita contro la greca Maria Sakkari, è riuscita a tenere a tratti abbastanza bene, ma la cilindrata dell’ellenica si è rivelata superiore lungo tutto l’arco dell’incontro. Niente di sconcertante, in fin dei conti: si tratta di un pronostico rispettato, con la toscana che potrà però guadagnare fiducia per le prossime settimane. Diverso è il discorso per Camila Giorgi, che nella sua incostanza stavolta ha pagato dazio, divorando un enorme vantaggio nel primo set e subendo come conseguenza la sconfitta integrale. Anche qui, per certi versi, non c’è molto di nuovo. Purtroppo, ci sarebbe da aggiungere.
Foto: LiveMedia/DPPI/Nicol Knightman