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Roland Garros 2021: è il giorno dell’Italia contro i grandi: Sinner e Musetti sfidano Nadal e Djokovic

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Il Roland Garros 2021 è entrato nella seconda settimana. La temperatura diventa sempre più calda, i pretendenti alla coppa dei Moschettieri sono sempre di meno giorno dopo giorno. Questo lunedì Parigi sarà tinta d’azzurro, con Jannik Sinner e Lorenzo Musetti che sfideranno due dei dominatori dell’epoca moderna del tennis; un po’ di rammarico c’è, perché questo 7 giugno poteva essere ricordato come il Rinascimento italiano contro i Big Three, ma il ritiro di Roger Federer ha rovinato un po’ l’atmosfera, spingendo d’altra parte Matteo Berrettini già ai quarti di finale.

Si parte da Sinner, che riaffronterà Rafa Nadal per la seconda volta in poche settimane, la terza in nove mesi. Sia a settembre, all’ultima edizione del Roland Garros, che a Roma il ragazzo di Sesto Pusteria ha fatto di tutto per mettere i bastoni tra le ruote al mancino di Manacor; i risultati parlano di due partite combattute, ma comunque vinte nettamente dall’iberico che, come spesso accade a Parigi, sembra in condizione davvero smagliante in questi giorni. Quasi impossibile il compito di Jannik, ma nel tennis non è mai scritta la parola fine su una partita. E l’azzurro, che ha sofferto con avversari tanto diversi durante la prima settimana, potrebbe aver imparato qualcosa da queste partite che potrebbe spiazzare il grande avversario.

Poi c’è Lorenzo Musetti, spintosi fino al quarto turno alla prima partecipazione in uno Slam. Il nativo di Carrara ha riscritto il proprio best ranking (sarà numero 61 da lunedì) con delle giocate straordinarie, chiedere a Marco Cecchinato; ora però c’è Novak Djokovic da affrontare, e il serbo ha già fatto intendere che non sottovaluterà il giovane avversario. La crescita dell’azzurro passa anche da queste partite, ma vorrà sicuramente giocarsela a viso aperto facendosi magari trascinare anche dal pubblico, rimasto ammaliato dai suoi colpi ad effetto.

Il terzo e ultimo match del torneo maschile vedrà protagonisti Diego Schwartzman e Jan-Lennard Struff. Il piccolo grande argentino ha spazzato via i dubbi che aleggiavano su di lui dopo le tre sconfitte consecutive al primo turno tra Madrid, Roma e Lione, affrontando senza troppi patemi tre avversari abbordabili. Ora c’è il tedesco, che torna a disputare gli ottavi di Parigi dopo due anni con in tasca lo scalpo del talento Carlos Alcaraz, sconfitto in quattro set: se riuscirà a mettere in difficoltà il sudamericano, i quarti di finale non sono un’utopia.

In campo ovviamente anche il tabellone femminile. Continuano a marciare insieme Iga Swiatek e Sofia Kenin, le finaliste dello scorso anno. La polacca si trasforma ormai quando vede Parigi, avendo perso solo 41 giochi nelle ultime dieci partite francesi; a provare ad arrestare la marcia trionfale ci sarà l’ucraina Marta Kostyuk, che sta finalmente facendo brillare la sua stella. L’americana di origine russa avrà invece una sfida interessante con la greca Maria Sakkari: obiettivo vendicare il brutto ko risalente allo scorso gennaio ad Abu Dhabi, dove l’ellenica, dopo aver perso il primo set, lasciò soltanto due giochi all’avversaria.

Le altre due partite in programma vedono altre due americane, simile nel loro gioco ma con un cammino differente, Sloane Stephens e Cori Gauff. La vincitrice dell’US Open 2017 ha passato due anni complicati, ottenendo come migliori risultati una semifinale a Madrid e i quarti qui a Parigi, sempre nel 2019. Dopo essere uscita dalla top 60 sembrava non poter toccare più quei livelli, ma in Francia sta godendo di una piccola resurrezione, battendo due ossi duri come Karolina Pliskova e Karolina Muchova. Curiosamente il suo tabellone parla ancora ceco, con Barbora Krejcikova (che nel pomeriggio giocherà sul doppio) sulla sua strada. Dall’altra parte la Gauff continua con la sua crescita, raggiungendo la seconda settimana di uno Slam per la terza volta a soli 17 anni, grazie anche al ritiro di Jennifer Brady. Contro di lei ci sarà Ons Jabeur, che ha replicato il risultato dello scorso anno e oggi come allora avrà l’intera Tunisia a sostenerla.

Foto: Photo LiveMedia/DPPI/Nicol Knightman

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