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Roland Garros 2021, Matteo Berrettini: partenza con qualche patema e mirino su Roger Federer

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Al terzo giorno è arrivato il momento di Matteo Berrettini al Roland Garros 2021. Il numero uno uno d’Italia era impegnato contro Taro Daniel, un avversario che già conosceva discretamente avendolo affrontato poco meno di quaranta giorni fa nella semifinale di Belgrado. Seppur con un set lasciato per strada, la prova del romano può però dirsi assai soddisfacente, soprattutto per ciò che è stato messo in campo nelle prime due frazioni del match.

Per metà partita Berrettini è stato praticamente ingiocabile. Quando era il momento di servire, le sue traiettorie erano il più delle volte illeggibili per il giapponese che non riusciva minimamente ad arginare la potenza dell’azzurro negli scambi. Il 6-0 6-4 ottenuto in poco più di un’ora lasciava presagire una chiusura assai rapida in tre set, ma Matteo ha abbassato impercettibilmente il livello del suo gioco, non riuscendo più a martellare da fondo con costanza in risposta. Forse un riflesso incondizionato dopo quanto fatto inizialmente, forse l’essersi cullato troppo sul servizio gli ha fatto vivere un vero passaggio a vuoto, l’unico del match, che ha regalato il set a Daniel.

Una frazione che ha rianimato l’asiatico, che ha continuato con la sua tattica di complicare i colpi di rovescio dell’azzurro. Ma dopo un minimo di sbandamento comunque tenuto a bada, Berrettini ha ripreso le redini del match in mano salendo di tono scambio dopo scambio e chiudendo i conti al quarto. Una costante durante la partita: la resa al servizio. Numeri davvero impressionanti per il romano, che ha vinto 53 dei 59 punti con la prima e 16/26 con la seconda, con il ‘picco massimo’ dei quattro punti concessi nella terza frazione. Quando batte in questo modo, in pochi possono contrastarlo.

Tra i ‘pochi’ non troviamo Federico Coria, suo avversario al secondo turno: giocatore volenteroso e coriaceo, ma molto meno talentuoso del fratello Guillermo, qui in Francia ricordato per un’assurda finale persa nel 2004 contro Gaston Gaudio. E nemmeno uno tra Andreas Seppi, Kevin Anderson (affrontato in Australia) e Soonwoo Kwon (che battè Musetti a Biella a febbraio), terzetto da cui può uscire l’avversario del terzo turno, sembrano avere queste capacità. L’obiettivo minimo di Berrettini è rappresentato dagli ottavi di finale e da Roger Federer, per cancellare la ‘lezione’ che gli diede l’elvetico due anni fa a Wimbledon per dimostrargli di aver fatto tanti, tantissimi passi in avanti da quel giorno, diventando a pieno merito un top 10 mondiale.

Foto: LaPresse

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