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Roland Garros, un lunedì mai visto per l’Italia! Sinner, Musetti e Berrettini sfidano Nadal, Djokovic e Federer!
Si stenta a crederlo. Sarà un lunedì che non si era mai visto per i colori azzurri del tennis maschile, in tempi recenti, a Parigi. Tre giocatori qualificati agli ottavi di finale del Roland Garros era qualcosa che non si era mai verificato nell’Era Open (dal 1968) e per trovare qualcosa di simile bisogna riavvolgere il nastro al 1962 quando fu un tris a rappresentare il Bel Paese e solo uno di loro, ovvero Nicola Pietrangeli, riuscì a spingersi fino ai quarti.
Ne è passata di acqua sotto i ponti e i protagonisti di questa impresa sono stati Matteo Berrettini (classe 1996), Jannik Sinner (classe 2001) e Lorenzo Musetti (classe 2002). Dalle informazioni anagrafiche si può comprendere che i riscontri abbiano una rilevanza ancora maggiore, tenendo conto che il primo sia già giocatore d’elite da qualche tempo (top-10) e con la vittoria di ieri nel terzo turno sia diventato il primo giocatore italiano della storia ad aver ottenuto la qualificazione agli ottavi di tutti i tornei del Grande Slam. Per quanto concerne, invece, Sinner e Musetti sono i tennisti più giovani a spingersi a tanto a Parigi dal 2006, quando Novak Djokovic e Gael Monfils ottennero questo risultato.
Vero è che ad aumentare il fascino di questo lunedì sia la portata degli avversari che gli azzurri dovranno fronteggiare: Berrettini incrocerà lo svizzero Roger Federer; Sinner se la vedrà contro lo spagnolo Rafael Nadal; Lorenzo Musetti giocherà contro Djokovic. In sostanza i “titani” del tennis mondiale contrapposti al trio nostrano.
Sulla carta, il tennista con le maggiori possibilità di andare avanti è Berrettini per la sua esperienza a questi livelli e anche per il fatto che Federer non è nella sua miglior condizione, soprattutto dal punto di vista fisico. Un aspetto quest’ultimo che potrebbe portarlo a decidere di non giocare al fine di preservarsi in vista di Wimbledon e delle Olimpiadi di Tokyo.
Per Jannik e Lorenzo la strada è decisamente in salita: l’altoatesino per la terza volta trova sul suo cammino Rafa e i precedenti sono tutti favorevoli allo spagnolo (uno di questi l’anno scorso nei quarti a Parigi); il toscano invece non ha mai affrontato in un match ufficiale il n.1 del ranking, anche se ha avuto modo di allenarsi con lui qualche volta a Montecarlo. Per la storia e la qualità del tennis che questi giocatori potranno esprimere, è evidente che l’asso nativo di Manacor e il campione originario di Belgrado siano nettamente favoriti, ma è chiaro che da questa esperienza i due giovani italiani dovranno acquisire ancor più coscienza di sé perché il futuro è il loro.
Alla fine della fiera, se si guarda essenzialmente alle tradizioni italiche, i giocatori nostrani hanno già scritto qualcosa di significativo.
Foto: Jean Catuffe / LPS