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Tennis, Andy Murray: “Amo giocare e lo farò fino a quando mi divertirò”
Andy Murray e l’amore per il tennis. A circa tre mesi e mezzo di distanza dall’ultima apparizione su un campo da gioco (secondo turno a Rotterdam, ko contro Andrey Rublev), l’ex n.1 del mondo è tornato sull’erba del Queen’s per riassaporare sensazioni di un tempo.
La condizione dello scozzese non è perfetta e il problema all’inguine si fa ancora sentire. Un criticità che lo aveva costretto a prendersi una pausa a partire dal Masters1000 di Miami. Pertanto il successo contro il francese Benoit Paire nel primo round del torneo di Londra è qualcosa di significativo per lui.
“Non sono in perfette condizioni fisiche , ma mi sto allenando regolarmente da circa un mese. L’interrogativo è ovviamente se il corpo sarà in grado di sostenermi e non posso affermarlo con grande certezza perché per diverse volte mi sono sentito bene durante gli ultimi nove mesi. Poi è successo qualcosa. Spero di stare bene perché ho visto che in allenamento il mio tennis è a posto. Ma fisicamente devo reggere l’impatto con i match”, le parole di Andy (fonte: ubitennis).
Il britannico è atteso ora dal match contro la testa di serie n.1 Matteo Berrettini e potrebbe approfittare di una versione del romano non ancora del tutto in feeling con l’erba, come il sofferto successo di Matteo contro Stefano Travaglia conferma. Tuttavia, per Murray quel che conta maggiormente è continuare a giocare: “Amo fare quello che faccio. Ho parlato con diversi miei ex allenatori che erano stati giocatori e ho chiesto loro come sia stato mettere fine alla carriera. Il coro unanime è stato qualcosa come ‘guarda, è stato estremamente difficile smettere e ti consiglieremmo di continuare a giocare finché puoi, fino a quando ti diverti e purché il corpo ti supporti. Niente lo sostituisce, è difficile sostituire l’essere là fuori, il misurarsi su un campo da tennis e giocare lo sport al più alto livello“.
Il desiderio, quindi, è quello di proseguire e magari di tornare ad affrontare giocatori come Djokovic e Nadal, anche se la priorità resta la salute e non potrebbe essere altrimenti.
Foto: LaPresse