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Tennis, Liudmila Samsonova era italiana. Storia di una grande occasione persa

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La prima volta è sempre la prima volta. A Berlino Liudmila Samsonova si è regalata una settimana particolare, conquistando nei fatti il primo titolo in carriera nel circuito WTA. Sasmosonva ha sconfitto la svizzera (ex top-10) Belinda Bencic 1-6 6-1 6-3, portandosi a casa un torneo di grande rilievo sull’erba e guadagnando nei fatti tantissime posizione nel ranking: n.63 del mondo e ben 43 posti più in alto nella classifica generale.

La storia della russa è particolare. Liudmila, nata in Russia (a Olenegorsk) l’11 novembre 1998, vive da sempre in Italia e le sue difficoltà legate all’ottenimento della cittadinanza italiana sono note. Se tutto fosse andato a buon fine, molto probabilmente il Bel Paese avrebbe potuto contare su una giocatrice in più, considerando il fatto che la ragazza giocò per i colori azzurri da junior. Si può citare la vittoria nel torneo ITF di Roma della Canottieri Tevere Remo (montepremi da 10.000$) e la sua formazione fu seguita dal team di Riccardo Piatti.

Purtroppo però un po’ le lungaggini burocratiche e anche (forse) un interessamento non approfondito della Federtennis hanno portato la giocatrice a optare per un’altra nazionalità: “Non ho intenzione di gareggiare di nuovo per l’Italia, devo essere onesta“, disse la tennista (fonte: ubitennis) nel 2019, aggiungendo: “A dire la verità, non ho amici veri nel tennis, però io mi trovo molto bene in Italia e mi piace l’Italia. Però, essendo cresciuta in una famiglia russa, ho una mentalità comunque diversa. Tutti mi chiedono come sia possibile questo, essendo vissuta in Italia e avendo frequentato le scuole italiane. Però, anche durante il periodo scolastico, quando tornavo a casa, la mentalità era diversa ed è per questo che, anche se mi trovo molto bene, non mi sento a casa in Italia. Mi ci trovo benissimo ma non riesco a definirla ‘casa’ “.

Un’occasione mancata perché la tennista ha caratteristiche che ben si adattano a quanto richiesto nel tennis moderno: un gioco potente e capace di far male a chiunque con i propri colpi. E quindi, con tanto rammarico, si deve prendere atto dei riscontri di Samsonova.

Foto: LiveMedia/DPPI/Rob Prange

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