Seguici su

Tennis

Tennis, Simone Tartarini su Lorenzo Musetti: “Vale i migliori. Ora migliorare la vita da professionista”

Pubblicato

il

Un sogno. L’esperienza di Lorenzo Musetti a Parigi, sede del Roland Garros 2021, è stato tra realtà e immaginazione. Il tennis espresso dal ragazzino nativo di Carrara, alla prima esperienza assoluta in un torneo del Grande Slam, di pregevole fattura.

Lui, in un contesto sconosciuto, ha saputo affrontare difficoltà diverse, facendo capire a quelli della vecchia guardia che il suo talento è qualcosa di concreto. David Goffin, Yoshihito Nishioka e Marco Cecchinato sono caduti sotto i colpi del classe 2002 toscano e nel derby tricolore il livello di gioco è stato decisamente elevato (5 set, con colpi da raccontare ai nipotini).

C’è stato poi l’incrocio con il n.1 del mondo Novak Djokovic e per due set tutta Italia si è un po’ fermata: due parziali avanti e un piccolo pensiero lo si era fatto. La benzina poi è finita per via di un fisico ancora da formare per una “maratona” come i match dei Major e affrontare avversari di questo calibro che richiedono un’intensità duratura per almeno tre/quattro ore di gioco.

A rivelare alcuni dettagli del percorso parigino è stato Simone Tartarini, tecnico di Musetti, che ospite della trasmissione TennisMania di Dario Puppo (su Sport2U in collaborazione con OA Sport) ha argomentato in merito alle due settimane francesi. “Sinceramente non ci aspettavamo di rimanere così tanto a Parigi, Lorenzo è andato oltre le più rosee previsioni. Non aveva mai giocato uno Slam e ha dimostrato di saper fronteggiare le difficoltà di un torneo di questo genere“, le prime parole di Tartarini.

Nel primo turno contro Goffin è stato eccezionale, salendo di livello quando il belga ha cercato di reagire al primo set perso piuttosto nettamente (6-0). Poi ha fatto letteralmente impazzire Nishioka. Ci aveva perso a Parma pochi giorni prima e all’inizio aveva fatto fatica. Ha trovato il suo ritmo e con le variazioni di cui è capace ha portato il giapponese a perdere il suo equilibrio abituale. Nel terzo turno speravo di incrociare de Minaur perché Cecchinato sulla terra è un avversario molto ostico, ma Lorenzo preferiva confrontarsi con il siciliano. E’ stata una partita molto difficile, ma anche in quel match è salito di livello e ci ha deliziato con dei colpi incredibili“, ha raccontato il tecnico dell’azzurrino.

Successivamente, il confronto con Djokovic: “Non era un match al buio perché spesso ci siamo allenati con lui a Montecarlo e quindi avevamo un piano tattico preciso per metterlo in difficoltà. Musetti è sceso in campo per vincere e nei primi due set, negli scambi al di sopra dei 5 colpi, era sempre lui a prevalere. Poi c’è stato un calo fisico e un problema alla schiena come gli era capitato già a Barcellona contro Auger-Aliassime. Non è nulla di serio, ma è dettato dallo stress e dal fatto di aver dovuto spingere a più non posso per essere all’altezza di un giocatore del genere. C’è da dire che Djokovic dal terzo ha fatto vedere le cose migliori per cui non c’è stato nulla da fare, avrei sperato che Lorenzo avesse qualche riserva in più per un eventuale quarto set, ma era rimasto a secco. Non a caso gli avevamo chiesto anche di ritirarsi nel quarto parziale perché un problema di quel genere può portare a delle complicanze se si insiste troppo“.

Dunque, il match contro il campione nativo di Belgrado ha lasciato spunti importanti: “Musetti ha dimostrato di essere a livello dei migliori giocatori del circuito e il modo in cui è sceso in campo e fronteggiato sullo Chatrier Djokovic lo sta a dimostrare. Tuttavia, quello su cui deve ancora migliorare molto è la gestione della vita da professionista: dalla definizione del proprio fisico, alla cura dei dettagli. Qui c’è il gap maggiore, ma ci stiamo lavorando e dovremo farlo ancora con costanza“.

E poi il piccolo contrattempo legato alla Maturità di Lorenzo: “Purtroppo abbiamo saputo del posticipo dell’esame di Lorenzo (21 giugno ndr.) e quindi abbiamo dovuto un po’ rimediare per consentirgli di preparare Wimbledon al meglio. Per non spostarci troppo da casa, abbiamo cercato di adattare un campo da calcio, che è proprio accanto al Junior Tennis San Benedetto, con una rete della Head che avevamo deciso di farci mandare prima di partire per il Roland Garros visto che a questa eventualità avevamo comunque pensato. C’è qualche zolletta però va benissimo così“. E dunque per vedere il 19enne nostrano all’opera dovremo attendere proprio i Championships, previsti dal 28 giugno.

VIDEO INTERVISTA SIMONE TARTARINI

Foto: LaPresse

Pubblicità

Dalla Home

Pubblicità

Facebook

Pubblicità