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Tour de France 2021, Guillaume Martin e David Gaudu i francesi più accreditati. Ma la maledizione dura dal 1985…

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Fra undici giorni riaprirà la caccia alla maglia gialla. Il Tour de France 2021 torna al suo originale collocamento estivo, seppur in leggero anticipo a causa dei Giochi Olimpici, per infiammare i cuori di tutti gli appassionati di ciclismo. Sulla carta rischia di ripetersi il duello dello scorso settembre, quello tutto sloveno tra Primoz Roglic e Tadej Pogacar, con Richard Carapaz che vestirà i panni del terzo incomodo. Quel che pare certo è che nemmeno quest’anno assisteremo alla nascita di un ‘profeta in patria’, con gli spettatori francesi che dovranno ancora aspettare per vedere un loro connazionale esultare sull’Avenue des Champs-Élysées.

Una maledizione che va avanti da tanto tempo, da ben trentasei anni. Per ritrovare nell’albo d’oro l’ultimo vincitore transalpino della Grande Boucle dobbiamo tornare indietro fino al 1985, al quinto trionfo di Bernard Hinault avanti a Greg LeMond, in un Tour dominato dalla La Vie Claire, ai tempi loro squadra. Per la Francia fu la nona sinfonia in undici anni tra lui, Laurent Fignon e Bernard Thevenet, la trentaseiesima in totale; ma nessuno si aspettava che sarebbe potuta essere l’ultima per tanto tempo.

Da quel momento sono arrivate soltanto delusioni. Alcune negli anni immediatamente successivi, con Hinault che in qualche modo ‘rompe’ il patto con LeMond nel 1986 provando a fare classifica e, tre anni dopo, la dolorosissima ferita della sconfitta di Fignon per solo otto secondi nella cronometro finale, ancora una volta appannaggio dell’americano. Dagli anni ’90 ad oggi, il tifo francese ha riposto le sue speranze sempre in corridori forti, in alcuni casi fortissimi, ma che per un motivo o per l’altro avevano qualcosa di mancante per puntare al successo: Laurent Jalabert, Richard Virenque, Christophe Moreau, Thomas Voeckler, Thibaut Pinot, Julian Alaphilippe e Romain Bardet, i nomi più illustri che hanno infiammato il pubblico ma che non hanno spezzato l’incantesimo.

E quest’anno, chi è che vorrà proporsi nuovamente come l’uomo adatto per far sognare i francesi? Tra i presenti, chi potrebbe provare a dire la sua è Guillaume Martin della Cofidis, sicuramente forte in salita ma che può pagare una cosiddetta ‘giornata no’ nel corso delle tre settimane. Ormai passato da tempo il treno di Pierre Rolland, le speranze più grandi possono essere riposte su David Gaudu, piacevolissima sorpresa dell’ultima Vuelta a España con due vittorie e l’ottavo posto finale, ma sarà da verificare se la caduta dello scorso mese in allenamento possa aver influito sulla sua preparazione.

Foto: LaPresse

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