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Ciclismo

Tour de France 2021, Primoz Roglic troppo spesso vittima di cadute. I precedenti

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Primoz Roglic è uno dei corridori più vincenti dell’ultimo lustro, ma anche uno dei più sfortunati. Il fuoriclasse sloveno, infatti, troppo spesso finisce vittima di brutte cadute. Un po’ di insicurezza sua nelle fasi gruppo compatto, una squadra non sempre perfetta nella gestione delle dinamiche della gara e tanta tanta malasorte gli ingredienti dietro alle svariate scivolate di cui si è reso protagonista, nelle ultime stagioni, il corridore della Jumbo-Visma.

Alcuni episodi che hanno visto protagonista Roglic hanno proprio del surreale. Pensiamo alla caduta dell’altro ieri causata da una tifosa mitomane che brandiva un cartello o a quella volta che lui e Miguel Angel Lopez, ad Andorra, alla Vuelta 2019, si scontrarono con una moto. In quel grande giro, che peraltro vinse, Primoz finì a terra, con tutta la sua squadra, anche nella cronometro a squadre del primo giorno.

C’è poi la giornata assurda vissuta da Primoz nella quindicesima tappa del Giro d’Italia 2019. Lo sloveno forò poco prima dell’imbocco del Civiglio e la sua ammiraglia non era pronta a dargli la bici di scorta poiché il direttore sportivo si era fermato a fare i suoi bisogni. Roglic, così, fu costretto a correre con la bici del compagno Tolhoek. Maneggiare un mezzo altrui, chiaramente tarato sulle misure di un altro corridore, non è semplice, soprattutto in discesa. E, infatti, scendendo dal Civiglio Roglic scivolò e si schiantò contro un guardrail. Dopo quella caduta, il rendimento dello sloveno calò nettamente, anche se riuscì, stoicamente, a conquistare la terza piazza finale in quella Corsa Rosa.

Al di fuori dei grandi giri, non si possono non citare le cadute che gli sono costate la Parigi-Nizza 2021 e il Giro del Delfinato 2020, due gare che sembrava avere già vinto. Anche al Giro dei Paesi Baschi 2018, la prima corsa a tappe di rango conquistata da Primoz in carriera, questi fu vittima di una brutta caduta nell’ultima tappa. Nonostante ciò, però, grazie al vantaggio che aveva costruito in precedenza, lo sloveno riuscì a salvare la maglia di leader dagli attacchi di Mikel Landa.

Foto: Lapresse

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