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Ciclismo

Tour de France 2021, protesta dei corridori nei primi 10 km della 4a tappa: troppe cadute in corsa

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Polemiche in vista? Probabilmente sì. La quarta tappa del Tour de France 2021, che ha preso il via quest’oggi da Redon e si concluderà dopo 150,4 chilometri senza alcun tipo di difficoltà altimetrica a Fougeres, viene dopo giorni molto complicati sulle strade della Grande Boucle.

Tanti rischi e cadute per i corridori che hanno espresso non pochi dubbi e perplessità sulla scelta delle strade da percorre. Stamane è emerso che il CPA, il sindacato dei ciclisti, aveva chiesto la neutralizzazione degli ultimi cinque chilometri della stage di ieri proprio per evitare ulteriori incidenti. ASO, a quanto riferiscono le cronache, era favorevole alla proposta, ma la Giuria guidata dal presidente Josè Miguel Aranzabal non era dello stesso avviso.

Ciò è stato confermato dal belga Philippe Gilbert: “Sapevamo che la finale era estremamente pericolosa e abbiamo chiesto la neutralizzazione a 5 km come CPA. L’ASO ha accettato la nostra proposta ma i commissari UCI hanno rifiutato“. A pronunciarsi in merito alla criticità è stato anche il presidente dell’UCI David Lappartient in una intervista concessa a Radio Ouest France: “Nessuno è felice di vedere le cadute ma riguardate quanto è accaduto ieri: Roglic è caduto da solo, Ewan è caduto da solo, significa che c’è troppo nervosismo che tutti vogliono essere davanti, ma sappiamo bene che non c’è spazio per tutti. Io non credo che quanto è accaduto sia colpa del percorso” (fonte: tuttobiciweb).

In buona sostanza, non si è trovato un accordo. Pertanto, vista la mancata neutralizzazione citata, i corridori hanno deciso di protestare affrontando i primi dieci km della quarta tappa ad andare contenuta.

Foto: LaPresse

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