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Vanessa Ferrari vs Lara Mori, in palio 1 posto alle Olimpiadi. Il cammino delle azzurre in Coppa del Mondo: 3 anni di sfide

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Vanessa Ferrari e Lara Mori si sfideranno al corpo libero in occasione dell’ultima tappa della Coppa del Mondo di ginnastica artistica, in programma a Doha (Qatar) dal 23 al 26 giugno. Le due azzurre scenderanno in pedana per contendersi la qualificazione alle Olimpiadi di Tokyo 2021: questa competizione mette infatti in palio un pass per i Giochi e le nostre portacolori sono impegnate in una lotta tutta interna per raggiungere l’obiettivo. Il testa a testa va avanti ormai da tre anni, ora siamo giunti alla resa dei conti.

Le due ginnaste sono appaiate in classifica generale con 80 punti speciali. Lara Mori ha però un vantaggio minimo se si guarda la somma dei punteggi dei singoli esercizi: 40.709 contro 40.266 di Vanessa Ferrari. Chi si qualifica alle Olimpiadi di Tokyo 2021 tra le due azzurre? Vanessa Ferrari deve vincere la gara di Doha per essere sicura di centrare l’obiettivo, oppure dovrebbe arrivare seconda ma precedendo la toscana e con un esercizio valutato almeno 13.410 (in questo modo supererebbe l’avversaria nel computo della somma dei punteggi di pedana e le balzerebbe davanti in classifica). Lara Mori, invece, deve battere Vanessa Ferrari oppure sperare che la bresciana conclusa al secondo posto con meno di 13.410 oppure faccia terza o peggio.

Diamo uno sguardo a quale è stato il cammino delle due ginnaste nel corso di questi tre anni, prima della gara decisiva di Doha, più volte rinviata a causa dell’emergenza sanitaria.

IL CAMMINO DI VANESSA FERRARI

Vanessa Ferrari aveva vinto a Melbourne (Australia) il 24 febbraio 2019, rientrando a 500 giorni di distanza dal bruttissimo infortunio in cui era incappata durante la finale di specialità dei Mondiali 2018 a Montreal. La bresciana totalizzò 13.600, sconfiggendo nettamente la portoricana Paula Mejias (12.533) e la cinese Shiting Zhao (12.266).

Nella primavera del 2019 l’azzurra fu terza a Baku (13.733, alle spalle del 14.600 di Jade Carey e del 13.866 di Lara Mori) e terza a Doha (13.300, sempre dietro all’americana e all’altra azzurra). Questi due risultati sono però stati i peggiori del cammino della Campionessa del Mondo 2006, dunque sono già stati scartati.

La 30enne rinuncia all’evento di Cottbus perché nel frattempo ha scoperto di avere la tiroidite di Hashimoto e rientra perentoriamente a febbraio 2020 in occasione della tappa di Melbourne: ottiene un secondo posto di lusso (13.700) alle spalle dell’inarrivabile Jade Carey (14.366), viene nettamente il duello con Lara Mori (terza con 12.900) e balza in testa alla classifica nella lotta per il pass olimpico.

Si presenta a Baku per chiudere i conti, in qualifica si risparmia per poi puntare tutto sulla finale ma l’atto conclusivo non si disputa a causa dell’esplosione della pandemia: ingiustamente viene tenuto valido il risultato del turno preliminare, la nostra portacolori è seconda con 12.966 alle spalle del 13.266 di Lara Mori e deve rifare tutto da zero.

IL CAMMINO DI LARA MORI

Dopo il quarto posto di Cottbus nel novembre 2018 (già abbondantemente scartato), Lara Mori riprese la propria marcia con una convincente doppietta di secondi posti nella prima parte del 2019: 13.866 a Baku alle spalle di Jade Carey ma davanti a Vanessa Ferrari, 13.433 a Doha sempre tra la fuoriclasse statunitense e la connazionale. La toscana si ripresentò poi in autunno a Cottbus, dove però non andò oltre il terzo posto (13.400, a un soffio dal 13.533 con cui l’ucraina Anastasiia Bachynska riuscì a vincere).

Dopo essere riuscita a sconfiggere Vanessa Ferrari nei due appuntamenti primaverili tra Baku e Doha, l’azzurra perde il primo scontro diretto in occasione della tappa di Melbourne 2020 dove non va oltre il terzo posto. L’allieva di Stefania Bucci ha ormai le spalle al muro, ma a Baku la situazione si ribalta: primeggia in qualifica davanti alla sua rivale diretta, poi la finale viene annullata a causa dell’emergenza sanitaria e vince la tappa riuscendo a riaprire la corsa per il pass olimpico.

Foto: LiveMedia/Filippo Tomasi

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