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Verso la riapertura degli stadi, è tutto pronto?

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Tra i settori economici che hanno subito lo stop più lungo a seguito delle restrizioni imposte dal Ministero della Salute, troviamo quello dello spettacolo e dello sport. Per il primo ci sono state le serrate totali di cinema, teatri e auditorium, mentre per il secondo quello degli stadi. Con le aperture scaglionate, a seguire proprio i suddetti locali al chiuso, finalmente il primo luglio toccherà anche agli stadi. Dopo questa lunga quanto doverosa premessa, alla domanda se tutto è pronto ci sono tante risposte da dare.

La mancanza di liquidità delle società calcistiche

Il calcio italiano ha subito non pochi danni dalla chiusura degli stadi poiché non ci sono stai gli introiti da parte dei potenziali spettatori che ogni domenica li affollavano. Per questo motivo potrebbero esserci dei problemi alla riapertura in quanto sarà necessario gestire il distanziamento sociale e garantire gli ingressi contingentati, lavori che spetteranno agli steward. Ciò significa che le società calcistiche dovranno assumerne altri proprio per far fronte a questa esigenza.

La situazione attuale degli stadi in Italia

Alla domanda se gli stadi italiani sono pronti per la riapertura, le risposte in merito sono variegate, infatti, fatta eccezione per impianti di recente costruzione come ad esempio l’Allianz Stadium di Torino e del Mapei Stadium di Reggio Emilia, gli altri impianti invece sono vetusti e mal strutturati, e quindi non in grado di rispettare a tutto tondo i requisiti necessari per la riapertura al pubblico. Questo appena citato è un problema tutto italiano; infatti, in Europa come ad esempio in Spagna sono tutti modernissimi, basta guardare il Wanda Metropolitano di Madrid (proprietà Atletico) e il mitico Santiago Bernabeu (proprietà Real) sottoposto a una radicale ristrutturazione e quasi pronto per la riapertura al pubblico.

Le normative da rispettare per la riapertura degli stadi

La riapertura degli stadi in Italia è subordinata ad una serie di fattori che vanno oltre quelli legati alla parte strutturale, infatti, le società calcistiche che lo gestiscono (o ne pagano l’affitto al comune di appartenenza) per contrastare il rischio di contagio, devono eseguire una serie di controlli esterni che prevedono ingressi contingentati, l’esibizione da parte degli spettatori di un attestato che certifichi l’avvenuta vaccinazione o l’aver contratto il virus risultando quindi immunizzati. Alcune società potrebbero persino imporre dei test molecolari rapidi all’ingresso a quei soggetti che non hanno la possibilità di soddisfare i suddetti requisiti. A margine va altresì aggiunto che l’applicazione di queste normative è subordinata alle direttive governative e della Federcalcio, ma anche all’andamento epidemiologico futuro.

Con l’apertura degli stadi ritornano le scommesse sportive

Con l’apertura degli stadi, anche le scommesse sportive potranno finalmente essere effettuate; nonostante su alcuni siti online come questo, il mercato non è mai stato realmente fermo. Infatti, dal primo luglio anche le sale gioco, e di conseguenza gli amanti di tutti gli avvenimenti potranno fare delle puntate sugli sport preferiti e persino scommettere sui giochi virtuali che notoriamente vengono trasmesse in streaming proprio nelle principali sale gioco dislocate sul territorio nazionale. Premesso ciò, va altresì aggiunto che con la riapertura degli stadi, i primi spettatori che potranno entrarvi saranno quelli interessati agli europei di calcio che si svolgeranno in parte in Italia e precisamente allo stadio olimpico di Roma.

Credit: Pixabay.com

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