Pallavolo

Volley, Mauro Berruto: “La finale di Rio è stata dolorosa. Non ho più il fuoco dentro per allenare”

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Nuova puntata di Volley2U, il programma a cura di Sport2U, in collaborazione con OA Sport, dedicato al mondo della pallavolo. Ospite di Enrico Spada e Roberta Rotelli è l’ex tecnico nella Nazionale maschile che ha conquistato il bronzo a Londra, nel 2012. Lui è Mauro Berruto, un uomo che ha alla pallavolo ha dato tanto, fino alla scelta di dedicarsi ad altro.

Il suo avvicinamento alla disciplina è avvenuto un po’ per caso, un po’ per destino. Nei suoi obiettivi non vi era quello di fare l’allenatore, lui che all’Università si è laureato in Filosofia studiando l’antropologia culturale. Eppure, qual è stata l’occasione che lo ha avvicinato al mondo del volley? “Non sono mai stato un grande atleta. Anzi, a pallavolo ho giocato pochissimo e malissimo, ero una vera e propria schiappa. Ma la scintilla, è nata per pura casualità. A Torino – racconta la mia città, c’era una squadra, il Custorino. Era una squadra forte, che a quei tempi dominava. La squadra aveva sede a pochi metri da casa, come il palazzetto in cui giocavano. Dopo un po’ di tempo che seguivo le partite, decisi di proporre alla società un progetto per l’attività di minivolley nelle scuole elementari di Borgo San Paolo. All’ennesimo allenamento della prima squadra a cui il tecnico mi vedeva assistere, mi viene chiesto di dare una mano. E da lì, pian piano, ho cominciato ad assumere i vari ruoli dello staff, fino ad arrivare ad essere allenatore”.

Viene spontaneo chiedersi, a questo punto, dopo tutto questo amore incondizionato nei confronti della pallavolo, cosa abbia condotto Berruto a “ritirarsi”. L’ex tecnico risponde così: “Ho lasciato nel luglio del 2015 per una mia decisione, a meno di un anno dall’inizio dei Giochi di Rio, nel 2016. Ho avuto due anni per preparare Londra con una squadra già composta a cui ho cercato di dare una mia impronta. Il progetto post Londra fu una vera rivoluzione: argento a Copenhagen con nove esordienti su dodici e con due titolari che non avevano ancora giocato titolari in A1. Guardare la finale di Rio, vedere quasi tutto il mio staff in panchina a gestire quel momento, da un lato è stato bellissimo. Ma dall’altro, è stato anche molto doloroso. Tutto quel gruppo era arrivato lì ed io non c’ero. Dopo quella chiusura, quella scelta, io per primo ho cercato discontinuità facendo cose che non riguardassero quello sport. Ad oggi – conclude – non mi è tornato quel desiderio di tornare ad allenare. Per farlo, ci vuole una fiamma che al momento non ho. Non escludo che un giorno torni, ma ho rifiutato molte offerte e richieste al momento”.

C’è chi pensa che in Mauro, in realtà, la fiamma non sia spenta del tutto. Forse, deve solo essere alimentata un po’ di più. Questo e molto altro nella video intervista integrale, che vi proponiamo di seguito.

LA VIDEO INTERVISTA A MAURO BERRUTO

Foto: Lapresse


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